Decreto rilancio, parla il premier Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio, dopo l’approvazione della maxi-manovra da parte del Consiglio dei Ministri, è intervenuto in conferenza stampa da Palazzo Chigi per introdurre le misure insieme al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. «Vi posso assicurare che ogni ora di lavoro pesava perché sapevamo di dover intervenire quanto prima. Abbiamo impiegato un po’ di tempo ma posso assicurarvi che non abbiamo impiegato un minuto di più di quello strettamente necessario per un testo cosi complesso».
“Vi posso assicurare che ogni ora di lavoro pesava perché sapevamo di dover intervenire quanto prima. Abbiamo impiegato un po’ di tempo ma posso assicurarvi che non abbiamo impiegato un minuto di più di quello strettamente necessario per un testo cosi complesso”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa sul dl Rilancio.
“Il decreto Rilancio arriverà in Parlamento. Con le forze di maggioranza ma spero anche con l’opposizione mi auguro che il decreto possa essere migliorato” ha aggiunto il premier.
“Introduciamo misure di rilancio e sostegno alle imprese per una pronta ripartenza – ha precisato Conte – . Aiutiamo le famiglie che hanno figli, abbiamo un reddito di emergenza. Per i lavoratori le risorse sono cospicue, sono pari a 25,6 miliardi di euro
. Introduciamo misure di rilancio e sostegno alle imprese per orientare l’economia ad una pronta ripartenza, c’è anche il reddito di emergenza per le fasce che hanno bisogno di una maggiore protezione e tagliamo 4 miliardi di tasse“.“Ci sono 15-16 miliardi alle imprese – ha proseguito il premier – che verranno erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi. Tagliamo in pratica 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato” con lo stop alla rata Irap di giugno.
“Per gli autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni separate Inps arriveranno 600 euro subito, perché saranno dati a chi ne ha già beneficiato. Spero possano arrivare nelle prossime ore, quando il decreto andrà in Gazzetta ufficiale, poi ci riserviamo di integrarli con un ristoro fino a 1000 euro“. “Dobbiamo semplificare e fare in modo che arrivino in modo semplice, rapido, veloce” le risorse stanziate. “Abbiamo pagato l’85% di cassa integrazione, quasi 80% di bonus autonomi, misure per 4,6 milioni di lavoratori. Abbiamo lavorato per rendere meno farraginosi i passaggi e confidiamo di recuperare il tempo perduto, avendo snellito la procedura”. Ci sono poi 1,4 miliardi per università e ricerca e l’assunzione di 4000 nuovi ricercatori.
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“Confidiamo di erogare gli ammortizzatori ancora più speditamente di come accaduto fino ad adesso. Non ci sono sfuggiti i ritardi e cerchiamo di rimediare” e poi Conte ha aggiunto che c’è “per la sanità un intervento cospicuo, pari a 3 miliardi e 250 milioni”.
E’ “corposo” secondo quanto riferito da Conte in conferenza stampa il pacchetto turismo nel decreto Rilancio, con un tax credit “fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro. La prima rata Imu è abbonata per alberghi e stabilimenti balneari. Ristoranti e bar potranno occupare suolo pubblico non pagando la Tosap anche grazie alla collaborazione con Anci. E c’è un occhio di attenzione per i nostri artisti”. Per l’occupazione di suolo pubblico “Bar e ristoranti non pagheranno la Tosap
, grazie alla collaborazione con l’Anci.A margine della conferenza stampa il ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi ha commentato: “Oggi è un giorno storico per l’Università e la Ricerca. Con il ‘Decreto Rilancio”, il governo investe circa un miliardo e 400 milioni di euro sul futuro dell’Italia”. “Ecco una grande opportunità per i giovani talenti italiani – ha sottolineato Manfredi -. Se i nostri cervelli all’estero vorranno rientrare per aggiungere anche il loro contributo alla rinascita del Paese, a breve avranno tutti le possibilità per farlo, anche perché l’assegnazione dei nuovi 5600 posti da ricercatore rappresenta il più grande piano nella recente storia italiana. È soprattutto con il merito, la competenza e il talento dei nostri giovani che potremo infatti rilanciare l’Italia e vincere la sfida sanitaria, economica e sociale contro il coronavirus. Guardiamo al futuro partendo dai giovani e dalle competenze”.
“Per le imprese dei settori ricettivi per affrontare le spese per adeguarsi ai nuovi requisiti stanziamo ben 2 miliardi” ha precisato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in conferenza stampa. “Sosteniamo famiglie e imprese in un momento difficile, ma anche gettiamo le basi per la ripartenza e la ripresa” ha aggiunto Gualtieri che si è soffermato sulle misure di sostegno al reddito, allargate “affinché nessuno sia lasciato solo , dipendenti e autonomi, e le famiglie più in difficoltà”. “Mi piace che nel Dl Rilancio ci sia un sostegno al reddito per tutti quelli che non ce l’hanno per colpa del coronavirus – ha sottolineato – ma anche che ci sia il maggior finanziamento della storia all’Università e alla ricerca, per finanziare il nostro domani e non solo il presente”.
Il decreto Rilancio stanzia “6 miliardi” per gli indennizzi alle imprese “che fatturano da zero a 5 milioni di euro e che hanno avuto un calo di fatturato del 33%, sostanzialmente la totalità”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli al termine del Cdm. L’indennizzo andrà “da 2mila euro a fino a oltre 40mila euro per le imprese che hanno perso la capacità di fatturare”. Il decreto “ripropone il bonus da 600 euro per una mensilità per la medesima platea del Cura Italia ma lo amplia per una terza mensilità per alcune platee più colpite dalla crisi” con “uno stanziamento ulteriore di quasi 4,5 miliardi” ha precisato Patuanelli.
Il ministro per gli Affari Regionale, Francesco Boccia ha annunciato al termine del Cdm che la “semplificazione e l’accelerazione delle procedure per la concessione della Cassa integrazione in deroga entrano nel decreto rilancio. Il consiglio dei ministri ha accolto infatti la proposta sulla quale eravamo giunti ad un accordo al termine di un confronto con le Regioni e con la ministra Catalfo. Una soluzione frutto di una positiva collaborazione istituzionale che va incontro alla necessità di modificare delle procedure non adatte all’emergenza che stiamo affrontando e che sarà a vantaggio di molti lavoratori e imprese in questo momento di difficoltà”.
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