Un giorno Don Bosco benedisse uno storpio che si sosteneva con le grucce da sedici anni e immediatamente guarì, così depose le sue grucce perché non più necessarie, io, Don Dalmazio, chiesi a Don Bosco: “Dunque è guarito perfettamente subito dopo la benedizione?” Mi rispose il Santo: “La benedizione di Maria Ausiliatrice l’ha guarito”.
Risposi: “Anch’io ho dato molte benedizioni con la stessa formula ma non è successa la stessa cosa” Aggiunse Don Bosco: “È perché non hai fede.
Per gli ammalati confezionava pillole di mollica di pane o cartine, contenenti zucchero e farina di granoturco. La cura consisteva nel prendere queste pillole per tre o nove giorni abbinate ad un determinato numero di Ave, Salve Regina, con l’obbligo di accostarsi ai Sacramenti. Con questa ricetta anche i malati più gravi guarivano.
Racconta la signora Carolina Rivolta Guenzati: “Una signora milanese Pedraglio Marietta, saputo che il venerando Don Bosco si trovava tra di noi, venne ad onorarlo. Prima ancora che la signora parlasse, Don Bosco le chiese: Lei è malata? Purtroppo lo sono, quella rispose: “Da parecchi mesi; ho preso molte medicine, ho fatto diverse devozioni ma sono servite a nulla”. Allora Don Bosco le disse: “Vuol guarire? Faccia una novena a Gesù Sacramentato e reciti cinque Pater, Ave, Gloria aggiungendo le parole: – Don Bosco mi ha detto che voi mi farete guarire, ed io voglio guarire -. Poi mangi e beva”. … Al mattino seguente la mia famiglia si meravigliò nel trovare la signora libera da tutti i disturbi che da molto tempo l’affliggevano.
Da nove mesi io giacevo su di un letto, tormentato da una ossificazione cancerosa e consumato da questo male che mi portava acuti dolori. Una parte del capo e la guancia sinistra erano divenute preda di questo male. Medicine d’ogni genere, consulti di medici esperti, tutto era inutile … sarei presto morto. Venne Don Bosco a visitarmi e, dopo avergli narrato la mia malattia, mi dissi che alcuni, dopo essersi raccomandati a Maria Ausiliatrice, avevano attenuto la guarigione. Mi suggerì di fare una novena a questa Madre Celeste.
Se otterrà da Maria la guarigione, soggiunse, porterà una offerta devota per continuare i lavori alla chiesa che si sta costruendo in Valdocco, proprio con il nome do Maria Ausiliatrice ….
Nell’ultimo giorno della novena, il Sacerdote acconsentì di rinnovare la visita, e mi consolò dicendo di porre la speranza in Maria Santissima e, prima di lasciarmi, dopo una breve preghiera, mi diede la benedizione, poi soggiunge che domani avrebbe celebrato la Messa per me.
Nel giorno successivo mentre comincia la messa ed io sono in preghiera con la mia famiglia, mi accorgo che sto migliorando … e poi mi trovo perfettamente guarito da un male che secondo i medici non era curabile.
Mentre il senatore Antonio Cotta giaceva a letto in procinto di morire si era presentato a lui Don Bosco. L’infermo appena l’aveva visto gli aveva detto: “Ancora pochi minuti poi dovrò partire per l’eternità”. “Oh no”, gli rispose Don Bosco, “la Madonna ha ancora bisogno di lei in questo mondo. È necessario che lei viva per aiutarmi nella costruzione della sua chiesa” … “Se guarisco, prometto di pagare per sei mesi duemila franchi al mese per la chiesa di Valdocco. Don Bosco prima di partire aveva recitato una preghiera per l’infermo e gli aveva impartito la benedizione.
Dopo tre giorni Antonio Cotta si presenta nella camera di Don Bosco dicendo: “Sono qui; la Madonna mi ha guarito, nessuno se lo aspettava, lo stupore è nella mia famiglia come nei conoscenti”. Puntualmente, come dalla promessa, pagò le rate promesse e visse sano e robusto.
Nell’anno 1866 Don Bosco si reca a Verzuolo mentre imperversa il colera. Durante la predica dice ai fedeli: La Madonna Santissima non è stata solamente invocata nelle guerre, ma anche nelle pestilenze. Voi siete afflitti dal colera; io vi devo dire la mia ispirazione, chiunque dirà la giaculatoria: “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori”, non avrà il colera. Così fu, il colera cessò e tutti furono immuni dal colera.
Don Bosco si reca al capezzale di un ammalato, una signora che assiste l’infermo, gli dice: “Nella sua evoluzione la malattia ha preso varie forme ma, da parecchi mesi, è degenerata in idropisia; è stato operato parecchie volte, ma ora è di nuovo gonfio da far pietà; e i medici non osano più toccarlo, perché dicono che non è in grado di sopportare l’operazione”.
Don Bosco si rivolge all’ammalato: “È da molto tempo che lei si trova in questo stato?”. Risponde l’ammalato: “Da tre anni soffro terribilmente, non posso fare il minimo movimento da solo e i medici ormai non mi danno speranza di guarire …”.
“Vede signore”, dice Don Bosco, “Avrei bisogno di tremila franchi”.
“Ebbene, mi ottenga un poco di sollievo ai miei mali e cercherò di accontentarla”.
Don Bosco, radunò nella camera tutte le persone della casa comprese quelle di servizio e li invitò a recitare speciali preghiere a Gesù Cristo Sacramentato e a Maria Ausiliatrice …
Finito di pregare, Don Bosco dà all’ammalato la benedizione … in pochi minuti l’infermo si veste, passeggia per la camera, si ristora, scende le rampe di scale, sale in carrozza, va alla Banca, torna e consegna A Don Bosco i tremila franchi promessi, dicendo: “Sono perfettamente guarito”.
Male al capo che passano, febbre che sparisce, piaghe ed ulcere che guariscono, reumatismi e convulsioni che cessano, guarigioni istantanee agli occhi, orecchie, denti e reni; questi sono i mezzi utilizzati dalla divina Misericordia per somministrare a Don Bosco il denaro necessario per condurre a termine la chiesa in costruzione dedicata a “Maria Ausiliatrice dei cristiani”.
Paolo, Figlio del Conte Eugenio, aveva il viso e il collo deformati da un eccessivo gonfiore, Don Bosco lo benedice. Giunta la sera, il medico curante accerta un netto miglioramento e decide di attuare un taglio che nei giorni precedenti non era possibile fare. Da quel momento il gonfiore incomincia a scomparire e giunge completa la guarigione.
Le due bambine della Contessa Calderari erano completamente mute. La contessa espresse tutto il suo dolore a Don Bosco il quale la assicurò che se avesse contribuito alla costruzione della Chiesa di Maria Ausiliatrice, la Madonna l’avrebbe consolata. “Ma vede che non parlano” disse con accento straziante la Contessa, indicando le figlie. “Parleranno!”, ripeté Don Bosco. E fu così.
La Principessa Orsini benché sposata da diciotto anni non poteva avere figli, perciò si rivolse al Santo che le rispose: “Lei vorrebbe avere un maschio, ma il Signore vuole concederle una femmina! Bisogna che si rassegni e si accontenti di avere una femmina. Ma questa sarà la sua consolazione”. E fu così, ebbe una figlia sana e virtuosa cui fu posto il nome di Maria.
Un principe napoletano che soffriva di vertigini quotidiane ebbe una sola benedizione da Don Bosco e fu subito guarito.
Don Bosco si presenta al capezzale di una donna che giace a letto da lungo tempo per un cancro, la esorta a confidare in Maria Ausiliatrice, la benedice e le ordina di alzarsi il giorno dopo, che era Domenica, di uscire da casa per recarsi a Messa e di fare una offerta a Maria Ausiliatrice. Appena Don Bosco esce dalla stanza, l’inferma si sente completamente libera dal suo male. Suona il campanello, accorre tutta la famiglia, e lei annuncia di essere guarita.
Il Dottor Tancioni, celebre professore di medicina e chirurgia alla Università Romana, per una grave malattia si trova in fin di vita. Perduta ogni speranza nei mezzi umani, gli amici lo incoraggiano a fare una novena a Maria Ausiliatrice con la promessa di fare un dono alla chiesa di Valdocco in caso di guarigione. Dalla promessa alla guarigione passa solo il tempo di recitare metà della novena.
Narra un signore proveniente da Faenza: Il mio bambino era ammalato dall’età di quattro anni e non aveva nessuna speranza di vita. Un amico mi suggerì di fare una novena a Maria Ausiliatrice con la promessa di fare una offerta per questa chiesa. Promisi tutto e aggiunsi il voto di venire personalmente a Torino per fare la mia offerta se ottenevo la grazia. Dio mi esaudì. Alla metà della novena mio figlio era fuori pericolo ed ora gode di ottima salute. Ora ho compiuto il mio obbligo, riparto consolato e benedirò sempre la Madre delle Misericordie, Maria Ausiliatrice.
Narra Teresa Gambone: Mia figlia soffriva male agli occhi da quattro anni. I medici dicevano che era cieca. Don Bosco la benedì e poi le disse di recitare alcune preghiere a Maria Ausiliatrice, ora è perfettamente guarita.
Portata da un carretto giunge una paralitica. Il conducente grida alla folla di far largo affinché possa avvicinarsi a Don Bosco; ma non può proseguire oltre. L’inferma che non poteva muoversi da tanto tempo, salta giù dal carro e, aprendosi un varco corre verso il Santo, solo quando è al suo cospetto, si accorge di essere guarita.
Mio figlio aveva perduto la vista, i medici non sapevano che cosa suggere ed io feci la novena a Maria Ausiliatrice con la promessa di venire a compiere le mie devozioni in questa chiesa, ed eccomi qui perché mio figlio è guarito perfettamente.
Mio figlio travagliato da anni da una orribile cancrena ad una mano è guarito perfettamente. I medici avevano poca speranza di salvarlo anche con l’amputazione del braccio. Fu benedetto da Don bosco, fu fatta una novena a Maria Ausiliatrice ed ora è guarito. Anche se rimangono le profonde cicatrici che attestano la gravità del male, è perfettamente sano.
Don Rua si ammala per una gravissima peritonite. Il male lo riduce presto agli estremi, e sentendosi spacciato, chiede l’Olio Santo. Don Bosco gli dice: “Caro Don Rua, non voglio che tu muoia. Hai da aiutarmi ancora in tante cose”. Poi lo benedice. L’infermo incomincia subito a migliorare e, alcuni giorni dopo, contro ogni aspettativa, è fuori pericolo.
In una camera giacciono sette alunni colpiti da vaiolo. Don Bosco chiede a loro: “Avete fiducia nella Madonna?”. Tutti rispondono di sì. Recita insieme ai ragazzi una Ave Maria, poi li benedice. Subito sono guariti, anche le pustole sono scomparse.
Pietro Marchino, un giovane dell’Oratorio fu assalito da una febbre violenta. Si mise a letto e la sera il medico gli ordinò un calmante; ma il male dopo aver ceduto per pochi minuti, ben presto riprendeva la sua forza. Il giorno dell’Ascensione, il poverino, vedendo che non migliorava scese dal letto, si vesti e uscito dall’infermeria, andò in sacrestia, dove Don Bosco stava per vestire i paramenti e recarsi a celebrare … Disse al giovane: “Inginocchiati”, lo benedisse e sull’istante il giovane si sentì liberato come da un gran peso sul petto, e non ebbe più febbre.
Giuseppina Longhi, una ragazzina di dieci anni paralitica, era soggetta a terribili convulsioni e non poteva reggersi in piedi. Aveva perduto l’uso della mano destra, e da circa un mese l’uso della parola. Nonostante le cure, la fanciulla andava deperendo sempre più, come pure le sue facoltà mentali.
La madre la portò da Don Bosco, perché la benedisse e quando fu dinanzi al Santo, narrò il caso doloroso e implorò la sua benedizione.
Don Bosco la esortò ad aver fede, fatta inginocchiare la madre, impartì alla piccola malata la benedizione di Maria Ausiliatrice e la invitò a farsi il segno della croce …
La fanciulla muta da un mese, incominciò a parlare; e a gridare: “O Mamma, la Madonna mi ha guarita”. All’udire quella voce, la madre gettò un grido altissimo e scoppiò in pianto. Ora che la Madonna ti ha ridonato la parola, continuò Don Bosco, ringraziala e recita di cuore l’Ave Maria. Don Bosco la invito a passeggiare per la camera ed essa camminò speditamente. La guarigione era completa.
Un salesiano dell’Oratorio corse da Don Bosco per dirgli che la sua mamma era moribonda. Il Santo gli rispose: “Stai sicuro che tua madre non muore, ma vivrà per parecchi anni”. Ed aggiunse: “Domani mattina, prima di andare a casa passerai in sacrestia, alle sette e mezzo, ed io ti darò la benedizione per tua madre”. Di mattino, gli diede la benedizione gli disse: “Io la mando a tua madre; e tu, giunto a casa, la troverai perfettamente guarita”. Così fu.
Un povero fanciullo che né poteva camminare, né reggersi in piedi, fu condotto al Santo sopra un carretto. Il Santo gli diede la benedizione di Maria Ausiliatrice, quindi soggiunse: “Adesso cammina!”. Il fanciullo, lo guardò stupito, senza muoversi. Egli ripete: “Cammina!” Allora il fanciullo si alzò e si mise a camminare, istantaneamente guarito. I genitori del fanciullo meravigliati lo accompagnarono a casa, spargendo ovunque la fama dell’ottenuta guarigione.
Mentre Don Bosco si trova a Marsiglia, scrive Mons. Calogero: “Prodigiose guarigioni si vanno operando per le sue preghiere. Qualcuno spedito dai medici, per ottenere la sospirata guarigione, comanda novene, tridui nelle chiese, ma non è nulla. Entra Don Bosco in casa di costui, benedice il malato, ed ecco questo povero sofferente alzarsi dal letto perfettamente guarito. Io ero presente quando risanò una giovane quattordicenne da paralisi di nascita.
La signorina Périer era ammalata di un cancro incurabile, le disse Don Bosco: “A mezzogiorno alzatevi e andate a pranzo”. E mentre Don Bosco usciva, l’inferma esclamò: “Ma io non ho più nessun male! Sono guarita! Voglio alzarmi, datemi le vesti”. Infatti, era guarita.
Redazione Papaboys (Fonte digilander.libero.it)
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