Emergono scenari inquietanti, a poche ore dall’invio del video delle suore all’emittente Al-Jaazera. Le condizioni volute dai gruppi fondamentalisti non porteranno nel prossimo futuro, ad una soluzione pacifica del rapimento. L’obiettivo dei terroristi, è quello di cancellare in maniera definitiva la presenza dei cristiani in Siria. Dalle ultime notizie ricevute, molti cristiani, sono costretti a lasciare i propri villaggi per paura di essere uccisi, torturati o peggio decapitati. Quelli che rimangono, subiscono vessazioni. Sono costretti a pagare ingenti somme di denaro ai nuovi padroni per non essere ammazzati. Questa è la democrazia che vogliono le potenze internazionali per la Siria? Non è possibile! I finanziamenti e le armi che arrivano per i ribelli, aggravano notevolmente la situazione. La lotta deve essere compiuta contro chi semina il terrore e la morte:
BEIRUT-. Le suore rapite in Siria nella città cristiana di Maalula, sono apparse in un nuovo video trasmesso domenica da Al-Jazeera. Gli ostaggi hanno implorato la liberazione, chiedendo la scarcerazione di tutte le donne prigioniere nei carceri femminili del regime siriano, come merce di scambio per il loro rilascio. Nella registrazione sono apparse tranquille dicendo che “sono in buona salute e non sono state maltrattate. Attendono fiduciose, il rilascio per tornare in convento”, ha riferito AFP. Nel video le suore hanno detto di voler tornare dopo la scarcerazione nel monastero di Maalula. “Questo è il nostro dovere” (di rimanere in convento), hanno dichiarato le suore. L’episodio del rapimento, risale al mese di dicembre 2013, dopo che le forze ribelli, tra cui diversi jihadisti avevano preso il controllo del villaggio. Alcune fonti vicine al governo siriano, accusano i ribelli di usare le suore come “scudi umani”. Sollevando non poche perplessità circa la sicurezza delle donne, nelle mani dei terroristi. Le suore hanno chiesto la fine del conflitto, che da 33 mesi insanguina la Siria. Maalula è un pittoresco villaggio tagliato nella roccia a 55 chilometri da Damasco. E’ uno dei luoghi simbolo dell’antica presenza dei cristiani in Siria. I suoi abitanti, ancora oggi, si esprimono in aramaico, la lingua parlata da Gesù Cristo.
In un comunicato, l’opposizione armata rappresentata da Al-Nusra, ha presentato le condizioni per il rilascio delle 11 suore siriane e i due vescovi. Per le suore: 1- il Rilascio di tutti gli estremisti detenuti nel carcere di Roumieh in Libano; 2– il rilascio dei 500 membri di Al-Qaeda arrestati dal governo siriano; 3– il rilascio di tutti i detenuti di opposizione femminile in Siria; 4– il pagamento di 75.000 mila dollari come riscatto; 5- togliere l’assedio alla città vecchia di Homs; 6– l’Esercito siriano non deve più attaccare Yabrood, “città vicina al confine libanese dove l’opposizione armata contro il regime si intrufola per combattere in Siria”; 7– l’invio delle suore rapite in Libano, senza farle tornare in Siria. Per i Vescovi: 1- il Pagamento 100 milioni dollari come riscatto; 2– il rilascio 800 membri di AlQaeda arrestati dal governo siriano; 3- il rilascio degli ufficiali turchi, del Qatar e francesi arrestati in Siria; 4– l’ invio di aiuti a favore della opposizione armata nella città vecchia di Homs; 5- il blocco di tutte le operazioni militari in Aleppo.
Le richieste avanzate dai terroristi, sono impossibili da realizzare. La lotta portata avanti, è chiara: vogliono a tutti i costi conquistare il paese, per asservirlo al progetto di fondazione dello Stato Islamico del Sol levante. E’ molto preoccupante. Come mai nessuno interviene? I religiosi sono usati come esca per realizzare con la violenza non gli interessi del popolo siriano, ma quelli di una parte pericolosa del fondamentalismo islamico. E’ chiara ormai la strategia. Dove siete organizzazioni internazionali? Avete sentito le richieste? Pensate ancora di fornire armi ai ribelli? Loro non vogliono solo rovesciare Hassad dal potere. L’intento è quello di cominciare in Siria un nuovo modello politico basato sulla shaaria. “Le suore dice il comunicato stampa dei terroristi, se liberate, non devono tornare a Maalula, ma in Libano”. Cosa significa? Che non hanno intenzione di favorire la presenza dei cristiani in Siria, perché non appartengono alla religione di Maometto. Cari politici, occupatevi dei gruppi estremisti. Non permettete che millenni di storia vengano cancellati dall’odio e dalla violenza. di Francis Marrash
Nel link, trovate l’appello delle suore di Maalula: https://now.mmedia.me/lb/en/nowsyrialatestnews/534713-maalula-nuns-plead-for-release-of-syrias-female-prisoners
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