Le ultime parole che Teresa pronunciò sulla terra, guardando il suo Crocifisso pochi istanti prima di spirare, hanno colpito il cuore di innumerevoli cristiani:
«Oh, io l’amo! Mio Dio… io vi amo…».
Parole d’amore in una morte d’amore, anche se troppo spesso ci si dimentica da quale terribile croce esse si siano innalzate verso il Padre celeste.
Gli ultimi istanti prima di spirare furono una dolcissima estasi che durò quanto lo spazio di un Credo, a cui assistette tutta la comunità inginocchiata accanto al letto. Sembrava che qualcuno le parlasse ed ella faceva piccoli movimenti come se volesse rispondere: c’era nei suoi occhi una felicità indicibile. Un infinito stupore, come se le sue speranze fossero state tutte infinitamente superate. Ma lo stupore massimo era dato da quello che traspariva dal suo volto in quegli istanti supremi: sembrava che l’accoglienza riservatale da Dio fosse una tenerezza e di una misericordia tali che nemmeno lei, Teresa, era riuscita a immaginare.
Aveva detto un giorno, per spiegare la tenerezza con cui si preparava ad andare incontro a Dio: «Se Egli mi rimprovererà anche soltanto un pochino, io non piangerò. Ma se Egli non mi rimprovererà proprio di niente, se mi accoglierà con un sorriso, allora piangerò! ». (QC 21.7.2).
Per qualche ora il suo volto acquistò una commovente bellezza, le mani di Teresa stringevano così forte il Crocifisso che non riuscivano a toglierglielo, e la delicata spoglia sembrava quella di una giovinetta di 12-13 anni. Così come Gesù sulla croce, Teresa aveva rivelato al mondo tutta la sua eterna filialità, abbandonandosi nelle mani del suo Abbà.
Ciò che colpisce nel racconto della passione della giovane carmelitana è la sua chiamata a ritornare bambina, fin nella sostanza stessa del suo essere ossia nello spirito, nell’anima e perfino nel corpo.
Io sono «un povero piccolo nulla» diceva Teresa, contemplando con fremiti di passione e di dolcezza l’Amore che irresistibilmente si abbassava fino a lei. E sul letto del dolore quel povero nulla, stritolato dalla sofferenza, sapeva che tutta la sua speranza consisteva nel lasciarsi amare.
Ciò che Teresa avrebbe voluto comunicare a tutti, pur ridotta in quello stato di annientamento, era il suo sentimento così riassunto in uno scritto:
«O Dio, come sei dolce per la piccola vittima del Tuo Amore».
Redazione Papaboys (Fonte digilander.libero.it)
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