Vangelo del giorno – Giovedì, 24 Settembre 2020
Lettura e Commento al Vangelo di Giovedì 24 Settembre 2020 – Lc 9,7-9: “Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?”
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Parola del Signore
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Commento a cura di Paolo Curtaz
Possiamo cacciare tutti i profeti dalla nostra anima, e decapitarli.
Possiamo cancellare dalle nostre coscienze l’impronta di Dio asfaltandola sotto metri di peccati e di stravizi. Possiamo irridere a tutto ciò che ci richiama alla santità e alla verità intorbidendo le acque, nascondendoci dietro la libertà intesa come anarchia delle emozioni.
Possiamo girare pagina, trovando mille motivazioni per sentirci molto all’avanguardia sputando contro la Chiesa e i cristiani.
Possiamo fare come Erode, archiviare la scomoda pratica del Battista.
Ma succede, come è successo al piccolo sovrano, di essere nuovamente travolti dalla Parola infuocata del profeta che ci raggiunge in altro modo. Ora è Gesù che parla come lui, ora è il Nazareno a disturbare i sonni inquieti del dittatore.
No, la profezia non può essere spenta.
Possiamo uccidere i profeti, ridicolizzarli, ignorarli ma la profezia non può finire.
E finché esiste qualcuno che ci indica Dio e la verità dell’essere, che non tira diritto sulle nostre mancanze, che ci ama, perciò ci pungola e ci inquieta senza giudicarci, abbiamo qualche speranza di conversione…