Verbum Domini

Leggi e medita il Vangelo di Mercoledì 2 Settembre 2020. Lettura e Commento

Vangelo del giorno – Mercoledì, 2 Settembre 2020

Lettura e commento al Vangelo di Mercoledì 2 Settembre 2020 – Lc 4,38-44: “È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città…



+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone.

La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.

Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui.

Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.

Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via.

Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».

E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea.

Parola del Signore

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Vangelo di oggi 2 Settembre 2020 (Chiesa di Milano)

Commento a cura di Paolo Curtaz

La suocera di Simone (San Pietro) è l’immagine della nuova comunità che non si raduna nella sinagoga, frequentata anche da indemoniati, da persone, cioè, che fingono senza essere davvero credenti, ma in casa.

La casa e il cortile sono la nuova dimensione della fede e anche noi, come la suocera, siamo guariti per servire, per aiutare il Signore Gesù nella sua missione di annuncio e di guarigione da ogni tenebra, da ogni ombra dell’anima.

Il segreto dell’energia guaritrice del Signore è la sua preghiera intensa e solitaria. Il contatto notturno col Padre lo ristora e gli dona la capacità di ascoltare e di accogliere i tanti che si rivolgono a lui.

Così è anche per noi: per dimorare nella fede, per servire, per poter guarire noi stessi e le persone che ci sono affidate siamo chiamati a dedicare spazio e tempo alla preghiera prolungata e alla meditazione della Parola.

Stiamo solo attenti a non credere di avere Gesù in esclusiva, a credere di possederlo, di possederne la conoscenza. Gesù è sempre altrove, avanti, tutto orientato a diffondere la Parola ovunque sia possibile.

E così dobbiamo fare anche noi, discepoli di questo Maestro che non ha dove posare il capo.

Fonte lachiesa.it

 

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