Italiae et Ecclesia

L’epoca del rigidismo e del clericalismo. Ma la vera CARRIERA E’ IL PARADISO!

Grandi titoli di giornali per screditare Papa Francesco e mettere in contrapposizione i due papi.

Grande opera mediatica e massonica in tempo di coronavirus, dove il Papa con la messa a Rai 1 è entrato in tutte le nostre famiglie come uno di noi (come lo è realmente).

Cari giornalisti cristiani svegliatevi e lavorate per l’unità della Chiesa. Basta divisioni!

Basta mettere i due papi uno contro l’altro dai film alla stampa! Leggete il Catechismo della Chiesa cattolica che non è cambiato, anzi è rimasto lo stesso.

Lotte di potere, l’hobby potenti anche all’interno della Chiesa, illuminati dal potere, ma non da Dio. Lontani anni luce dal Vangelo e dalla gente. Immaginate che uno tutta la vita desidera (meglio è assatanato) di essere presidente della repubblica, cardinale, direttore di un’azienda e questo non si avvera. Che tristezza desiderare un ruolo che non si realizza, questo è l’inizio di una grande depressione. Aveva ragione il cardinal Comastri: “diventare cardinale non è “fare carriera”, la carriera del cristiano è arrivare al paradiso”. Si, pensare alla salvezza della anime e anche alla propria, significa non pensare agli onori del mondo, l’amore di Dio è il più grande tesoro che puoi ricevere smpre nel tuo cuore. E monsignor Romero, ammazzato mentre celebrava la messa,  diceva: “Una Chiesa che non vuole che la sua forza stia nell’appoggio dei potenti o della politica, ma che si svincoli con nobiltà per camminare sorretta unicamente dalle braccia del Crocifisso, che è la sua vera forza”.

Papa Francesco mette in guardia da alcuni atteggiamenti che fanno allontanare le persone dalle chiese:

  • Rigidismo: Dietro ad una persona rigida c’è sempre qualcosa che non va, e il papa ha ricordarlo: “dove c’è rigidità, sotto la rigidità, ci sono gravi problemi”, sempre il Pontefice dice: “Un’altra cosa che impedisce di andare avanti nella conoscenza di Gesù, nell’appartenenza di Gesù è la rigidità: la rigidità di cuore. Anche la rigidità nell’interpretazione della Legge. Gesù rimprovera i farisei, i dottori della Legge per questa rigidità. Che non è fedeltà: la fedeltà è sempre un dono a Dio; la rigidità è una sicurezza per me stesso”.
  • Clericalismo: Il clericalismo è quell’atteggiamento di casta che fa sentire illusoriamente migliori degli altri, l’esempio concreto è il fariseo e il pubblicano. Papa Francesco dice:”Il clericalismo è la perversione più difficile da eliminare. La Chiesa non sta sopra il mondo, ma dentro al mondo, per farlo fermentare, come lievito nella pasta. Per questo, cari fratelli, va bandita ogni forma di clericalismo”
  • Carrierismo: La sete di potere è una grande povertà, non è che salendo di grado si sale anche di santità, sempre papa dice: “Il carrierismo è la vera peste della Chiesa”, in un altra occasione dice: “Anche nella Chiesa, quando non si vive la logica della comunione ma delle corporazioni, può avvenire che si intraprendano vere e proprie strategie di guerra contro qualcuno per il potere, che a volte si esprime in termini economici, a volte in termini di ruoli. Comunque sia si tratta sempre di screditare le persone”.

Chi svaluta è già svalutato, non si ama e non si sente amato. I poveri sono la ricchezza della chiesa e i veri “cardinali”, cioè i veri principi intorno al Signore. Le parole e i gesti di papa Francesco sono molto forti, la riforma della Chiesa è iniziato a cominciare dalla nomina dei vescovi e dei cardinali, fino alla misericordia, contro la soda caustica delle scomuniche del passato. Concludo con parole del papa: “La via del servizio è l’antidoto più efficace contro il morbo della ricerca dei primi posti, è la medicina per gli arrampicatori questa ricerca dei primi posti, che contagia tanti contesti umani e non risparmia neanche i cristiani, il Popolo di Dio e la gerarchia ecclesiastica. Perciò, come discepoli di Cristo, accogliamo questo Vangelo come richiamo alla conversione, per testimoniare con coraggio e generosità una Chiesa che si china ai piedi degli ultimi, per servirli con amore e semplicità”.

Fra’ Emiliano Antenucci

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