E’ uscita questa sera, martedì 26 gennaio 2021, la nuova puntata dei Tutorial per l’anima, sul canale YouTube della Redazione Papaboys, rubrica settimana di ‘parole nuove’ curata da Fra Emiliano Antenucci, scrittore e Rettore del Santuario della Madonna del Silenzio.
E’ il video n.09 dell’originale ed innovativo ciclo di catechesi sperimentato in collaborazione con la redazione di PAPABOYS 3.0, ed ha per titolo: ‘LETTERA ALLA MAESTRA’
LETTERA ALLA MAESTRA
Cara signora Maestra mi rivolgo a te, ma nello stesso tempo a tutte le figure educative della società.
Già Plutarco diceva: “Gli studenti non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere”, questo è il compito di tutti gli educatori. E’ facile mettere un’etichetta su un bambino: inquieto, iperattivo, terremoto, distratto, bullo, ADHD (attention deficit hyperactivity disorder-Disturbo da deficit di attenzione iperattività) oppure dare compiti da fare, libri da leggere, materie da studiare. Nessuno chiede ai bambini, ma anche agli adulti: Cosa ti piace? Quali sono i tuoi sogni e le tue paure? Cosa vuoi fare da grande? Cosa vuole Dio da te? Riempiamo le persone d’incarichi e di responsabilità, poi ci lamentiamo se hanno la sindrome del “burn-aut” scoppiando come una pentola a pressione, la depressione o l’esaurimento.
Credo che la vita sia una questione di discernimento. Fare e farsi una domanda fondamentale: “Cosa senti nel profondo del tuo cuore e della tua anima? Perché il senso dell’orientamento, la bussola della vita dipende da questo.
Non facciamo altro che rubare sogni e sorrisi, perché il mondo deve consumare, produrre e dare dei risultati. Cos’è più importante la persona o la produttività della persona?
Tu vali se appari, produci, hai un ruolo sociale o sei qualcuno… ma il valore di ogni uomo si misura da questo? Credo che dentro di noi c’è un mondo meraviglioso e inesplorato, uno scrigno pieno di oro con le chiavi buttate fuori per non vedere le “pepite” d’oro del tesoro. Dentro di noi ci sono parole non dette, melodie non suonate e non ascoltate, canzoni mai cantate, quadri mai realizzati, poesie mai scritte, scene mai girate nel film della nostra vita. Dentro di noi c’è un paesaggio immenso e stupendo mai visto.
(CONTINUA DOPO IL VIDEO)
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Perché questo? Perché ci svalutiamo e ci lasciamo svalutare. Abbiamo perso l’autostima e la Dio-stima e facciamo dipendere la nostra vita dalla stima degli altri, dalle emozioni del momento e dagli eventi negativi della nostra vita.
Cara maestra il bambino “vivace”, potrebbe essere un futuro genio dell’umanità. Einstein lo hanno bocciato in matematica, Giuseppe Verdi al conservatorio di Venezia, Gaudi’(il genio che ha costruito la Sagrada Familia a Barcellona e morto in concetto di santità) all’esame finale di architettura, Mogol uno dei cantautori più grandi della musica italiana è stato bocciato all’esame in quinta elementare perché, secondo l’insegnante, era andato fuori tema.. Questo non vuol dire che il tuo alunno non deve studiare o non impegnarsi nella vita, ma nessuno gli chiedi: Come stai? Com’è il rapporto con la tua famiglia? Cosa vuoi fare nella vita? Tutti ci riempiono di incarichi, di responsabilità, cose da fare, ma pochi gli chiedono cosa vuoi essere? Educare, come diceva Don Bosco, è cosa del cuore, nel suo sistema preventivo e non repressivo scrive: “Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione, la religione, e sopra l’amorevolezza; perciò esclude ogni castigo violento e cerca di tenere lontano gli stessi leggeri castighi”.
Don Bosco: “Si otterrà più con uno sguardo di Carità, con una parola d’incoraggiamento che dia fiducia al suo cuore che non con molti rimproveri”.
Cara Maestra scusa per questa lettera, ma prima di insegnare bisogna imparare ad ascoltare, grazie per quello che fai, perché come scriveva Victor Hugo: “Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione”. E tu, cara maestra insegnando chiudi tante prigioni, chiudi tante strade di male e apri la strada del futuro al bene e alla luce. Grazie
Un bambino anonimo che è la voce di tutti i bambini ti dice questo: “Mi hai insegnato a leggere e a scrivere. Mi hai insegnato a valutare cosa è giusto o sbagliato. Mi hai insegnato a sognare e a credere nei miei sogni. Grazie di cuore, maestra.
Qualunque fiore tu sia, quando verrà il tuo tempo, sboccerai. Prima di allora una lunga e fredda notte potrà passare. Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento.
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