Parola di Dio
“Chi tra di voi al figlio che chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti”. (Mt 7,9-12)
Riflessione
Ogni cristiano è chiamato alla salvezza e alla liberazione del debole. Finché si schiera dalla parte dei potente non realizza il suo “essere di più”. Ma non aiuta neppure il debole a prendere coscienza della sua salvezza e liberazione. Il non interessarsi degli altri, il non stare all’ascolto dei poveri, oltre a non portare avanti il processo di umanizzazione dell’uomo, depaupera noi stessi. Lo Spirito del Signore è nell’uomo che ascolta il povero!
Giovedì della prima settimana di Quaresima
Siate perfetti come il Padre vostro è perfetto.
Ogni comunità o associazione ha le sue leggi. Anche Gesù dà chiaramente la sua legge a chi manifesta il desiderio di giungere alla “conformità” con Lui.
Si sa che la legge divina non è mai pesante. Gesù, quando invita qualcuno, gli ripete che il “mio giogo non è pesante ma leggero”. Gesù è sempre alla testa della cordata e non permette che qualcuno venga tentato al di sopra delle proprie forze.
La legge che Gesù impone è quella che collima con la volontà del Padre. Egli nel crearci ha scritto nel nostro cuore la legge della massima perfezione: “Siate santi perché lo sono santo”. E Gesù ripete: “Siate santi come il Padre vostro che sta nei cieli”.
Perché la santità non sembri una cosa impossibile e, nello stesso tempo, per decidersi a lottare contro il vizio della superficialità e del disordine morale, Gesù, servendosi dell’apostolo Paolo, ci dà la speciuca della sua legge. In vari brani, infatti, l’apostolo Paolo ci parla di questa legge. Nella lettera ai Filippesi (4, 8) ci indica due dimensioni. La prima è l’elenco delle cose da fare, la seconda è il modo di farle. Sul modo egli richiama la totalità che significa anche integrità.
L’elenco delle cose da fare è minuzioso ma importante: “Tutto quello che è vero, tutto quello che è puro, tutto quello che è giusto, tutto quello che è santo, tutto quello che è amabile, tutto quello che è di buona fama, tutto quello che è virtuoso e degno di lode sia oggetto dei vostri pensieri”.
A te che sei il Tutto assoluto voglio offrire la totalità delle mie azioni di lode e di grazie.