L’europeista Chon-Bendit attacca la Svizzera e difende la pedofilia
Daniel Chon-Bendit il capo dei verdi europeisti attacca la Svizzera. E’ la stessa ‘persona’ che in video rivela: “Non potete immaginare quanto sia eccitante farsi spogliare da un bambino di 5 anni”. Come mai nessuna voce politica a messo a tacere il parlamentare europeo che con tanta arroganza incita alla violenza sui bambini. Provate a immaginare solo per un istante se le stesse affermazioni erano fatte da un uomo di chiesa o di fede… Quale strategia si nasconde dietro questi orrori? Dove sono i difensori dei bambini? Dove sono tutte le associazioni contro la pedofilia? Siamo certi, ormai la strada intrapresa dall’Unione Europea è quella di legalizzare e depenalizzare la pedofilia. Tanto che male c’è? Aveva ragione Chesterton: “quando affermerete che le foglie sono verdi, vi combatteranno per dire che sono gialle”.
La pedofilia non è una malattia. Si tratta di una devianza molto grave. E’ un atto criminale. Coloro che violano il corpo dei bambini, sono consapevoli e lucidi. Quando ci svegliamo dal torpore in cui siamo caduti? Non permettiamo di far alzare le mani sui nostri bambini! Salviamoli dalle ideologie anti umane! Non riesco ad accettare simili dichiarazioni! Sono un offesa alla dignità umana. Se lasceremo passare come inosservate queste parole, avremo un futuro senza speranza! E’ ora di predere decisioni nette e chiare! Daniel Cohn-Bendit, il capo dei verdi europeisti che ieri si è prodigato in un lungo sproloquio contro la Svizzera, è famoso anche per aver scritto un libro sulle sue esperienze erotiche con bambini di 5 anni durante il suo periodo come assistente in un centro per bambini. Alcuni passaggi del suo libro: “È successo più volte che alcuni bambini aprivano la cerniera e iniziavano ad accarezzarmi. Secondo le circostanze del caso, ho reagito in modo diverso, ma i desideri dei bambini mi hanno posto problemi. Quando insistevano, allora anche io li accarezzavo. Sono stato accusato di essere un pervertito, e c’erano lettere al Consiglio comunale che mi chiedevano se fossi pagato con fondi pubblici. Fortunatamente, avevo concluso il mio contratto, altrimenti sarei stato licenziato”.
E adesso fa la morale alla Svizzera. di Ornella Felici