Introduzione. Nei testi di storia scolastici, la Chiesa, nel corso delle sue vicende storiche, (specialmente nel periodo che va dal Medioevo al Rinascimento) viene descritta in modo semplicistico e riduttivo, come un centro di potere dispotico, preda del lusso, della corruzione, dell’avarizia e di ogni sorta di immoralità, mentre il popolo, soggiogato da tale potere, era costretto a vivere nella povertà, nella paura, e nell’ignoranza, senza possibilità di riscatto. Si tratta evidentemente di una lettura faziosa della storia, ideologica potremmo dire, viziata dal pregiudizio anticattolico figlio dell’anticlericalismo di stampo illuminista. Questo pregiudizio, in modo manicheo divide il mondo del passato in due parti: da un lato i cattivi: rappresentati dalla Chiesa e dall’altro i buoni, i salvatori della società dalle grinfie del potere papale, rappresentati dagli ereteci Valdo, Lutero, Calvino, fino ad arrivare agli Illuministi, che secondo questa prospettiva anticattolica assumono il ruolo di liberatori dell’umanità dall’oscurantismo ecclesiale.
Stranamente in questa operazione di infangamento del Cattolicesimo, non si parla o si parla poco, delle grandi opere in campo artistico, filosofico, letterario fiorite in seno alla Chiesa del passato. Il pensiero non può che andare ai grandi della Scolastica Medievale come S.Tommaso, Duns Scoto, San Bonaventura, S.Anselmo D’Aosta ecc. (ambito filosofico) o ai poeti Stil novisti come Dante, Guinizzelli, Cino da Pistoia (ambito letterario). Il medioevo cristiano fu anche il tempo delle immense Cattedrali (costruite con l’impegno di tutti i cristiani) per rendere gloria a Dio, e delle grandi opere di bonifica dei territori infestati da paludi e malaria grazie ai monaci benedettini. L’età medievale fu il secolo delle università di Parigi, Oxford, Bologna, ma fu soprattutto l’epoca dei grandi riformatori della Chiesa, uomini e donne come S.Francesco, Santa Chiara, Santa Caterina da Siena, San Domenico di Guzman i quali operarono affinchè la Chiesa fosse più fedele al suo compito e alla sua Costituzione Divina.
E’ opportuno sottolineare come la vera riforma della Chiesa fu attuata non dai “rivoluzionari” alla Lutero, ma grazie all’agire dei santi, cioè di coloro che pur riconoscendo il male presente (anche) nella Chiesa, combatterono questo male attraverso la riforma di sé stessi, vivendo pienamente il Vangelo nella fedeltà all’autorità ecclesiale e all’ortodossia. Con la loro stessa vita, con la loro santità questi nobili anime seppero migliorare la società e la Chiesa del loro tempo. Ma naturalmente di questi riformatori nei libri di scuola non si parla, si preferisce esaltare l’attività di Lutero, Calvino, Zwingli la cui azione FU finalizzata non alla costruzione di una Chiesa più santa, ma alla distruzione di essa per dar luogo ad un cristianesimo secondo l’uomo e le sue voglie e non secondo Dio.
Un altro mito da sfatare è quello che identifica il Medio Evo cristiano con la caccia alle streghe. E’ stato ormai ampiamente dimostrato che il fenomeno della caccia alle streghe riguardò per lo più i paesi ad area protestante e non si sviluppò durante l’età di mezzo ma in epoca rinascimentale. L’Inquisizione cattolica fu invece un’istituzione nata nel XII secolo per combattere le eresie e perseguire gli eretici. Ma anche qui, per quanto l’uso della tortura fosse ammesso durante gli interrogatori, gli inquisitori ne fecero uno scarsissimo uso. Basti pensare che a Tolosa su 635 processi, solo in un caso fu utilizzato lo strumento della tortura, dalla quale è bene ricordarlo erano esclusi anziani, bambini o ammalati. Al di là di queste pur dovute precisazioni, resta comunque il fatto grave di un insegnamento scolastico, che per la parte storica, non tiene conto delle moderne analisi storiografiche, quelle per esempio di Règine Pernoud, Rodney Stark, Franco Cardini, che hanno demolito il castello di leggende nere costruite ad arte dalla pubblicistica settecentesca di stampo massonico-illuminista al fine di delegittimare quella che Il filosofo – illuminista – Voltaire definiva “L’infame” ossia i cattolici e la loro Chiesa, per screditare la quale occorreva, a detta di Voltaire: “Mentire come un demonio, non in maniera timida, e nemmeno per qualche tempo, ma arditamente e sempre.”
Alla faccia dell’obiettività e della verità. A questo filosofo che Diderot definiva “L’Anticristo”, si deve gran parte delle leggende nere contro il cattolicesimo che i militanti laicisti tentano ancora di tenere in vita. Il suo motto:” Schiacciate l’infame” (infami erano tutti coloro che non la pensavano come lui) ebbe un’applicazione sanguinaria da parte dei rivoluzionari francesi, suoi discepoli, che in nome degli ideali Illuministi compirono un vero e proprio genocidio, una strage di preti, suore, monaci, semplici cristiani, insieme ai contadini vandeani che furono schiacciati e massacrati da quegli Illuminati convinti di essere gli unici depositari della ragione. E qui occorrerebbe aprire un altro capitolo per far cadere quel mito dell’illuminismo tanto caro a certa vulgata anticattolica. L’illuminismo nasce dalle idee di Voltaire, Hume, Kant, Diderot, filosofi ed intellettuali animati per lo più dall’odio verso il cattolicesimo e dal disprezzo verso la Chiesa, il mondo della religione, e del Soprannaturale. L’illuminismo professava l’idea di una ragione staccata dalla Fede, e mirava a sostituire la Chiesa con lo Stato, la Religione con il Partito, e il sapere teologico e metafisico con la prassi politica ed economica. Secondo il pensiero comune, l’Illuminismo fu un ideale di fraternità e di libertà (questo d’altronde era il loro motto) in contrapposizione al potere delle monarchie assolute e all’egemonia ecclesiale. In realtà Il vero Illuminismo, quello che emerge dagli scritti dei suoi autori, e dall’applicazione pratica dei suoi principi all’indomani della Rivoluzione francese, fu un Ideologia razzista, schiavista e antisemita. La sua visione materialista e dissacratoria della realtà, l’idea secondo la quale il mondo deve essere dominato da una Elite di Illuminati . “E’ giusto che il popolo sia guidato non istruito, non è degno diesserlo” -( Voltaire), che ha costituito il terreno fertile sul quale sono germinate le ideologie totalitarie e sanguinarie del XX secolo caratterizzate dal mito del condottiero illuminato che ha il compito storico di realizzare il Paradiso in terra. DonSa