No al privilegio per pochi, sì al bene comune. Primo discorso del Papa in terra messicana. Di fronte alle autorità, alla società civile e al corpo diplomatico, Francesco ricorda che ai responsabili della vita sociale “compete in modo speciale lavorare per offrire a tutti i cittadini l’opportunità di essere degni protagonisti del loro destino”. Francesco ha detto che il governo messicano può contare sulla collaborazione della Chiesa.
Cercare bene comune non privilegi
Francesco incontra il presidente della Repubblica Enrique Peña Nieto e poi le autorità messicane. E’ il secondo giorno in terra messicana dopo l’arrivo ieri sera. Il Papa ricorda il valore dei giovani, circa la metà degli abitanti di questo Paese. “Un popolo ricco di gioventù – dice – è un popolo capace di rinnovarsi, di trasformarsi; è un invito a sollevare lo sguardo con entusiasmo verso il futuro e, al tempo stesso, ci sfida positivamente nel presente”. Per questo, il bene comune deve essere una priorità per tutti:
“Ogni volta che cerchiamo la via del privilegio o dei benefici per pochi a scapito del bene di tutti, presto o tardi la vita sociale si trasforma in un terreno fertile per la corruzione, il narcotraffico, l’esclusione delle culture diverse, la violenza, e persino per il traffico di persone, il sequestro e la morte, che causano sofferenza e che frenano lo sviluppo”.
Sono questi i mali di un Paese, che seppur generoso e accogliente, è conosciuto anche per i 27 mila desaparecidos, vittime di interessi sordidi. Il Papa però riconosce che “la sapienza ancestrale insita nella multiculturalità” del Messico “è di gran lunga una delle sue più grandi risorse umane. Una identità che ha imparato a prender forma nella diversità e, senza alcun dubbio, costituisce un ricco patrimonio da valorizzare, stimolare e curare”. L’accordo tra le forze politiche, sociali, ora come in passato, è “fondamentale nella ricerca del bene comune e nella promozione della dignità umana”. Un accordo per evitare quella “cultura dello scarto” a cui Francesco fa spesso cenno e che è ritornata nel discorso. E qui l’appello ai politici e a chi ha responsabilità sociali:
Offrire a tutti opportunità di essere protagonisti del loro destino
“Ai responsabili della vita sociale, culturale e politica compete in modo speciale lavorare per offrire a tutti i cittadini l’opportunità di essere degni protagonisti del loro destino, nella famiglia e in tutti gli ambiti nei quali si sviluppa la socialità umana, aiutandoli a trovare un effettivo accesso ai beni materiali e spirituali indispensabili: abitazione adeguata, lavoro degno, alimentazione, giustizia reale, una sicurezza effettiva, un ambiente sano e pacifico”.
Al presidente Peña Nieto il Papa ha donato un mosaico della Madonna di Guadalupe. Il capo dello Stato ha parlato dell’emozione del popolo per questo incontro, degli stessi valori condivisi dal Papa e dai messicani. Poco prima, l’ennesimo bagno di folla nel tragitto dalla nunziatura al palazzo presidenziale. E grande entusiasmo subito dopo, durante il giro della gremitissima Piazza della Costituzione, capace di accogliere fino a 80 mila persone.
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UN PASSAGGIO DEL DISCORSO DI PAPA FRANCESCO IN LINGUA SPAGNOLA
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“Ogni volta che cerchiamo la via del privilegio o dei benefici per pochi a scapito del bene di tutti, presto o tardi la…
Pubblicato da Associazione Nazionale Papaboys su Sabato 13 febbraio 2016
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Il servizio è di Alessandro Guarasci per la Radio Vaticana