Non è vero che l’Isis sta vincendo. Anzi: guardiamoci da coloro che lo dicono. Perché si vince contro qualcuno o qualcosa. Mentre nessuno si batte per sconfiggere l’Isis. Nata in Iraq (il nome del suo capo, Al Baghdadi, vuol dire appunto “di Baghdad”) nel periodo in cui gli sciiti iracheni erano bersagliati dagli attentati, cresciuta in Siria nella lotta contro il regime sciita degli Assad, la milizia è stata aiutata in ogni modo da Paesi come Arabia Saudita, Turchia, Kuwait, Qatar e Usa.
L’autorevole Brookings Institution ha calcolato che la sola amministrazione Obama ha investito un miliardo di dollari nei gruppi anti-Assad e partecipato all’addestramento di circa 10 mila combattenti. Nemmeno quando l’Isis ha occupato un terzo dell’Iraq ci si è davvero mobilitati per sconfiggerlo: si è solo costruita una barriera (fatta di di soldati iracheni e curdi e di milizie, più le incursioni aeree) per impedirgli di arrivare alle regioni irachene ricche di petrolio,lasciandolo però libero di devastare la Siria in nome della lotta contro Assad, oltre a consentirgli di occupare la parte dell’Iraq più popolata di cristiani.
Ben altro impegno era possibile. Gli stessi Paesi, quando hanno voluto darsi da fare sul serio, cioè contro i ribelli sciiti dello Yemen, hanno messo in campo in poche ore 100 mila soldati, 100 aerei da combattimento e sono scesi in campo.
L’attentato nella moschea del Kuwait era rivolto contro gli sciiti, proprio come l’analoga strage del 22 maggio in Arabia Saudita. Se davvero volessimo eliminare l’Isis dovremmo allearci ai Paesi sciiti (Iran, Siria, Libano, Iraq) e combattere. Ma non vogliamo, perché Arabia Saudita e Usa sperano che i miliziani facciano crollare Assad e magari anche il Libano. In altre parole: sauditi e americani sperano che l’Isis li aiuti a sconfiggere i loro tradizionali nemici.
Una scommessa cinica e azzardata, perché non c’è solo l’Isis in giro. Nel frattempo abbiamo abbandonato la Somalia e trasformato la Libia nel regno del caos con la guerra del 2011,regalando così all’estremismo altro terreno e altri guadagni: petrolio, migranti (i soli jihadisti libici pare ricavino dal traffico quasi 400 milioni di dollari l’anno), sequestri e ricatti. Gli altri scommettono con le loro strategie. A noi europei, come sempre incapaci di una strategia degna di tal nome, restano le stragi, i barconi dei disperati e i gesti dei folli esaltati dall’esempio di Al Baghdadi.
Di Fulvio Scaglione per Famiglia Cristiana
[box]Leggi anche il nostro approfondimento:
Il Califfato visto dall’interno[/box]
In occasione della VIII Giornata Mondiale dei Poveri, celebrata nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha lanciato un accorato…
Santa Elisabetta d’Ungheria: vita e preghiera Santa Elisabetta, dopo essere rimasta vedova di Ludovico, conte di Turingia, abbracciò la povertà…
Santa Gertrude: ecco la storia della grande mistica Santa Gertrude, monaca e mistica tedesca, è considerata come l'iniziatrice del culto…
Un appuntamento storico: si svolse giovedì 14 novembre 2002, a Palazzo Montecitorio, la visita di Sua Santità Giovanni Paolo II…
Preghiera del mattino a Maria, la 'Regina del Cielo' Invoca la Beata Vergine Maria con la preghiera del mattino... Ecco…
Donna della Festa, prega per noi Santa Maria, donna del piano superiore, splendida icona della Chiesa, tu, la tua personale…