Il Prof. Luigi Frigerio: “Le estasi dei veggenti di Medjugorje sono autentiche”
Il professor Luigi Frigerio é un primario presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo, insieme ad alcuni colleghi di varie specialità cliniche, effettuò, a metà degli anni ottanta, dopo pochi anni dall’inizio delle apparizioni, diversi studi scientifici sui veggenti.
Intervistato ha risposto a deiverse domante sulla veridicità delle estasi dei veggenti, dal punto di vista medico.
D- Professor Frigerio, al termine degli studi fatti sui veggenti di Medjugorje, che conclusioni può trarre? Le estasi sono autentiche?
R- Innanzi tutto, non esiste una definizione di cosa sia uno stato di estasi. Io posso riferire quali sono i risultati degli accertamenti che una equipe di medici dell’Università degli Studi di Milano ha effettuato sui veggenti di Medjugorje che sono stati sottoposti ad esami ripetute volte da diversi specialisti esperti in più settori.
Sono stati presenti un neurologo, uno psicologo, un neurofisiologo, un farmacologo, un anestesista, un otorinolaringoiatra… Dunque, alla fine abbiamo utilizzato degli strumenti scientifici complessi, ma in definitiva abbastanza semplici per quello che voleva essere l’indagine da noi svolta.
Una serie di strumenti che evidenziavano innanzi tutto la capacità dei veggenti di sentire il dolore prima, durante e dopo l’estasi, e ancora, attraverso lo studio dell’elettrodermia la valutazione della condizione emotiva, prima, durante e dopo l’estasi e ancora, attraverso lo studio dei potenziali evocati del tronco e dell’encefalo.
Siamo andati ad indagare le vie visive, le vie acustiche, e le vie “somatoestesi”, cioè la sensibilità degli arti e la normalità della conduzione nervosa dalla periferia verso il cervello.
Sinteticamente possiamo dire che, per quanto riguarda la sensibilità dolorifica, questa sostanzialmente si riduce fino a quasi a scomparire durante le estasi.
Mentre prima di queste manifestazioni la sensibilità dolorifica dei veggenti era normale, durante le estasi, la soglia del dolore si è modificata del 700%, fino a diventare sostanzialmente insensibili ad ogni stimolo “nocicettivo”, per esempio utilizzando una sorgente di calore a 50 gradi attraverso l’impiego dell’algometro.
Ooppure per esempio quando è stato utilizzato l’estesiometro corneale di Bonet che è uno strumento che serve per valutare la sensibilità della cornea ecco che i veggenti durante l’estasi perdevano la sensibilità corneale, cioè toccando l’occhio la palpebra non si chiudeva più.
Questa prima serie di esami è stata in grado di escludere la frode, l’inganno, la simulazione. Un’ altra serie di esami, è consistito nello studio dell’elettrodermia, cioè la sudorazione della cute, che consente poi di trasmettere ad un apparecchio lo stato emotivo della persona.
Noi, abbiamo potuto sostanzialmente dimostrare che nel momento dell’estasi scompare la sensibilità dei veggenti rispetto alla circostanza.
Se noi stimoliamo una persona all’improvviso con un rumore forte c’è una variazione emotiva che si riflette sullo stato neurovegetativo: si modifica la frequenza cardiaca, l’elettrodermia, la pressione sanguigna, tutte queste cose che avvenivano prima o dopo l’estasi abbiamo potuto dimostrare che invece non si verificavano durante il fenomeno.
Questa potrebbe essere la dimostrazione, se accettiamo come definizione dell’estasi l’estraneità alla circostanza, un vero fenomeno estatico, nel senso che il soggetto perde la comunicazione con l’ambiente circostante.
Questo entra un po’ in contraddizione con il terzo tipo di esami che noi abbiamo fatto usando una specie di computer che ha studiato la sensibilità somato-estesica, la sensibilità acustica, perché attraverso lo studio dei potenziali evocati del tronco e dell’encefalo abbiamo trovato che le vie nervose erano tutte aperte, ovvero, queste persone erano perfettamente vigili: vedono, odono, percepiscono, nello stesso tempo non reagiscono.
Come in una sorta di compartimento stagno che esclude la loro sensibilità e li rende incapaci di reagire rispetto agli stimoli circostanti e in più abbiamo dovuto osservare un sensibile ottundimento della sensibilità “nocicettiva”, cioè queste persone nei momenti dell’estasi non sentivano il dolore. Noi medici non siamo stati in grado di dare una spiegazione scientifica a questo fenomeno.
D – Dunque, in sintesi qual’è è la vostra conclusione?
R – Non c’è frode, non c’è inganno, non c’è simulazione, in quei momenti di estasi queste persone perdono la sensibilità rispetto al dolore, perdono una sensibilità rispetto alla circostanza, eppure sappiamo che non dormono, che non sono in anestesia, che sono perfettamente vigili, perché vedono, ascoltano, percepiscono.
Eppure non hanno rapporto con la circostanza, come se la loro attenzione fosse attratta o totalmente interessata da un altro stimolo, da una “emittente” che noi però non abbiamo potuto valutare, quindi alla fine, dal punto di vista medico resta per noi inspiegabile.
D – E’ vero che i veggenti uscivano dalle estasi simultaneamente?
R – Sì, anche noi abbiamo osservato questo fenomeno in maniera però non approfondita. Questi studi, infatti, sono stati fatti in maniera più circostanziata dall’equipe francese diretta dal professor Joyex.
Loro, attraverso uno strumento avevano studiato addirittura il “nistagmo”, quindi la capacità di fissare tutti insieme una emittente a noi ignota, simultaneamente da loro percepita e alla fine di questo fenomeno, con una discrepanza di pochi millesimi di secondo dimostrava questa simultaneità.
Fonte : Amici di Lazzaro