La camorra è un albero maledetto che prospera perché affonda le radici maledette in quel terreno paludoso che è il pensare camorristico e la fame dei poveri. Per mantenersi in vita necessita di agganci politici e povertà. I primi per nascondere dietro un’ apparente legalità ogni tipo di sopruso, per arrivare al cuore dello Stato e smorzarne la forza di repressione; la seconda per tenere in pugno le persone, quartieri, intere città. Che un ministro venga a dire che la camorra gli fa schifo è un modo di parlare chiaro e tanto apprezzato. La camorra è un sistema illegale, prepotente, che non si ferma davanti a niente e a nessuno, ma che ha bisogno di agganci politici e di complici in affari. Pochi giorni fa, sono stati celebrati i 20 anni dal martirio di don Peppino Diana. Casal di Principe, i paesi limitrofi, la diocesi di Aversa, le scuole, le associazioni sono stati protagoniste di mille iniziative. Una marea umana è scesa in strada per dire no alla camorra e si alla legalità. Purtroppo sia Casale che i paesi limitrofi – Casapesenna, San Cipriano di Aversa e altri – sono quasi tutti commissariati, essendo le vecchie amministrazioni comunali sciolte per camorra. Questo legame letale e asfissiante tra camorra e politica deve essere tagliato al più presto. È un vero e proprio abbraccio mortale. La politica deve a tutti i costi recuperare dignità. I politici debbono avere le mani libere e trasparenti, in caso contrario, prima o poi, cadono in ostaggio. I camorristi vanno a caccia di gente ricattabile. Occorre avere “mani innocenti e cuore puro”.
Coloro non hanno queste credenziali devono starsene a casa. Si deve fare buona politica, lavorando sodo, con idee chiare che sappiano guardare al futuro di questa terra. Il ministro Galletti a proposito della “terra dei fuochi” ha detto che “è stata stuprata e di questo stupro è responsabile tutto il Paese, quindi tutto il Paese deve farsene carico”. Il popolo ha applaudito ancora. Queste parole ci danno gioia anche se non tutti sono disposti a credere ancora alle parole. Poter riporre fiducia in chi ci governa però è fondamentale. Non è pensabile dover mettere in dubbio ogni parola di un ministro o di un parlamentare. Quando succede ne risente la politica, l’economia e la stessa democrazia. Al ministro Galletti i nostri auguri per il suo nuovo impegno. Ha promesso di ritornare presto. Se alle parole seguiranno i fatti tanto attesi e desiderati, davvero per la nostra Campania abbiamo iniziato a scrivere una pagina nuova. di Padre Maurizio Patriciello
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