DOPO L’INCONTRO CON SANTORO –Il colloquio tra Francesco e l’arcivescovo. Un colloquio privato, intenso e familiare. Era stato lo stesso Pontefice, qualche giorno fa, a invitarlo personalmente per discutere della situazione in cui versa la città e per incoraggiare i tarantini, per mezzo del loro pastore, a cercare la via della comunione e dell’unità
Una notizia che ha rischiarato con la luce della speranza il Natale dei tarantini. L’attenzione di Papa Francesco per questa città, per i suoi drammi, della salute e del lavoro, l’opera instancabile di mediazione e di dialogo dell’arcivescovo Santoro, hanno portato una ventata di ottimismo.Gli anni passati sono stati molto difficili e controversi, ma mai come in questo momento riusciamo a intravedere la possibilità di una conciliazione.
Ieri (giovedì ndr) l’incontro tra Papa Francesco e il pastore di Taranto. Un colloquio privato, intenso e familiare. Era stato lo stesso Pontefice, qualche giorno fa, a invitarlo personalmente per discutere della situazione in cui versa la città e per incoraggiare i tarantini, per mezzo del loro pastore, a cercare la via della comunione e dell’unità.
Un incontro agevolato dalla vecchia conoscenza che monsignor Santoro ha con Papa Bergoglio, dovuta agli anni trascorsi in America Latina Il Papa ha voluto conoscere meglio le emergenze sociali che coinvolgono Taranto e ha voluto un dettagliato resoconto della situazione da parte di Santoro. L’arcivescovo di Taranto nel corso del colloquio ha parlato anche della grande fede dei tarantini, ha raccontato alcuni aneddoti riferiti al suo apostolato tra la gente, ha raccontato del grande affetto della gente della Città vecchia e di tutta la comunità diocesana e di come la venuta del Papa in città potrebbe essere, per grandi e piccini, un segno di speranza, un modo per ripartire con rinnovata fiducia nel futuro. Bergoglio non ha nascosto di desiderare fortemente di far visita a
Taranto e non ha escluso la possibilità di venire nel capoluogo ionico. La sua agenda – ha riferito a Santoro – per l’anno che verrà non è ancora del tutto completa e potrebbero esserci delle sorprese.
Questa mattina, invece, in episcopio a Taranto, scambio cordiale degli auguri natalizi tra l’arcivescovo Santoro, il commissario straordinario per l’Ilva, Enrico Bondi, e il subcommissario Edo Ronchi. Monsignor Santoro, nel solco del suo impegno come costruttore di dialogo fra l’azienda e la città, dopo il convegno da lui voluto il 7 novembre scorso e che ha portato a Taranto il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, ha voluto conoscere lo stato dell’arte degli impegni che i due professionisti hanno assunto, nell’ambito delle loro competenze, per l’attuazione dei dispositivi contenuti nel riesame dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale).
L’arcivescovo ha presentato a Bondi e Ronchi alcune richieste a suo avviso prioritarie.
In particolare:
– rispettare e, possibilmente, accelerare i tempi di attuazione del riesame dell’Aia per dare risposte alla popolazione, cominciando dalla copertura dei parchi minerali;
– procedere con le bonifiche senza tralasciare la messa in sicurezza della falda, bloccata dai numerosi ricorsi al Tar, che ha dato ragione all’azienda benché la Conferenza nazionale dei servizi abbia certificato un inquinamento allarmante;
– interventi nel campo dell’innovazione tecnologica tesi a trasformare il processo produttivo tramite l’adozione delle migliori tecnologie esistenti che consentirebbero di eliminare le cokerie e l’agglomerato;
– tutelare la salute dei lavoratori mettendo in campo tutte le risorse necessarie.
I commissari hanno confermato la loro piena disponibilità a lavorare affinché si istauri un nuovo rapporto di fiducia tra l’Ilva e la Città, proposito che l’arcivescovo ha molto apprezzato così come le rassicurazioni sull’attuazione degli impegni e i dati che gli sono stati presentati.
Emanuele Ferro, portavoce dell’arcivescovo di Taranto
Agenzia Sir