Cari amici lettori, nei giorni scorsi il Papa ha deciso di guidare personalmente un ritiro spirituale per i sacerdoti, in occasione del loro Giubileo, e ha proposto tre lunghe meditazioni, che ha tenuto in tre delle basiliche maggiori di Roma.
Avrei voluto partecipare anch’io, dedicando la giornata del 2 giugno alla preghiera e alla riflessione. Purtroppo sono stato impegnato in un’assemblea con i superiori della mia congregazione e ho potuto leggere solo alla sera gli interventi del Santo Padre. Mi riprometto, però, di vivere questo momento nel prossimo fine settimana. E lo consiglio a chi non ha potuto partecipare all’evento, sacerdoti e fedeli. Perché le riflessioni del Papa sulla misericordia fanno bene a tutti. A ben pensarci, le nuove tecnologie ci offrono in questo caso un’opportunità straordinaria: poter avere come predicatore di un ritiro spirituale lo stesso papa Francesco.
È vero, comunque – come esordisco sempre quando io stesso predico un corso di esercizi – che ciò che conta non è il predicatore, ascoltare o leggere tante belle parole, ma pregare veramente. Come ha scritto l’inventore degli esercizi moderni, sant’Ignazio di Loyola, citato da Francesco anche perché fondatore dei Gesuiti, «non è il molto sapere che riempie e soddisfa l’anima, ma il sentire e gustare le cose di Dio interiormente».
Dalle tre ampie meditazioni di Francesco si possono estrarre diverse “perle”. Io mi limito a una sola, tratta dalla riflessione tenuta a Santa Maria maggiore e che, ovviamente, riguarda la Madonna. È un invito a guardare agli altri come Maria, con il suo stesso sguardo. Lei, infatti, «ci guarda in modo tale che uno si sente accolto nel suo grembo». Non certo in «un tribunale o in un consultorio “professionale”».
Cosa fare, in concreto? «Se qualche volta notate», dice il Papa, «che si è indurito il vostro sguardo – per il lavoro, per la stanchezza… succede a tutti –, che quando avvicinate la gente provate fastidio o non provate nulla, fermatevi e guardate di nuovo a lei, guardatela con gli occhi dei più piccoli della vostra gente, che mendicano un grembo, ed Ella vi purificherà lo sguardo da ogni “cataratta” che non lascia vedere Cristo nelle anime, vi guarirà da ogni miopia che rende fastidiosi i bisogni della gente, che sono quelli del Signore incarnato, e vi guarirà da ogni presbiopia che si perde i dettagli, la nota scritta “in piccolo”, dove si giocano le realtà importanti della vita della Chiesa e della famiglia. Lo sguardo della Madonna guarisce».
Redazione Papaboys (Fonte credere.it/Don Antonio Rizzolo)
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