Pax et Justitia

L’omaggio di Papa Francesco alla Beata Vergine Maria di Knock. Ecco la storia delle apparizioni

Un evento a molti ignoto. Ma non a lui, a quel Papa che ha rincorso Maria un po’ ovunque, lì dove la Madre si è mostrata ai suoi figli: «Ho sentito un forte desiderio di venire qui, il desiderio di compiere ancora un altro pellegrinaggio al Santuario della Madre di Cristo, la Madre della Chiesa, la Regina della Pace.

Non vi sorprenda questo mio desiderio. Cominciando dalla mia prima gioventù e nel mio Paese, è stato per me una pratica il fare pellegrinaggi ai santuari della Madonna…». Con queste parole Giovanni Paolo II esordiva nella sua omelia nel 1979, centenario di un’apparizione molto singolare e di cui poco si parla.
Facciamo allora un salto indietro, in quel villaggio irlandese di fine ottocento. Non c’era un santuario, naturalmente, ma solo una piccola chiesa di paese. Come di consueto, Mary Beirne, si accingeva a chiudere la porta. Ma qualcosa di diverso attirò quella sera la sua attenzione: una luce intensa proveniva da un lato dell’edificio e lì, ad una prima occhiata, «le parve di vedere delle statue di Maria, di Giuseppe e di San Giovanni accanto ad un nuovo altare su cui si trovavano un agnello e una croce».
Non ci fece molto caso, perché proprio in una notte tempestosa come quella, l’hanno precedente, erano andate perdute due statue, per cui pensò che il parroco le avesse acquistato per rimpiazzarle: «Ma perché lasciarle lì, sotto la pioggia battente?» si chiedeva la donna. Più tardi, insieme a sua sorella, tornò per capire un po’ meglio quella stranezza, e con stupore ancora maggiore si accorse che le statue… si muovevano!
«È la Madonna!», esclamò la maggiore delle due sorelle, e corsero ad avvertire familiari e conoscenti.


Ecco allora che quell’apparizione così insolita si mostrò in tutta la sua realtà, come ci viene riferito da David M. Lindsey nel suo libro The Woman and the Dragon: Apparitions of Mary:
«L’intero muro era illuminato da una intensa luce visibile in lontananza. Le figure erano sospese a circa mezzo metro da terra. L’altare con l’agnello e la croce era circondato di angeli che volteggiavano sopra di esso. Maria, la più grande delle figure, portava un mantello e una fascia bianchi, e un lungo velo sulla testa che le scendeva fino ai piedi. Sul capo, coperto dal velo, aveva una corona d’oro. Fra la corona e il bordo del velo c’era una rosa d’oro. Le sue mani erano sollevate all’altezza delle spalle e il suo sguardo, assorto nella preghiera, era rivolto verso il cielo. San Giuseppe era alla destra di Maria, la testa reclinata in avanti e le mani giunte in preghiera. San Giovanni Evangelista aveva una mitra da vescovo e stava alla sinistra di Maria, la mano destra era sollevata e il braccio sinistro teneva quella che pareva essere la Sacra Bibbia.
Mentre la piccola folla si inginocchiava davanti all’apparizione in preghiera, i visitatori celesti continuavano a restare in silenzio. Non una parola veniva pronunciata. Solo dopo molte ore improvvisamente le figure scomparvero». Possiamo immaginare cosa scatenò l’evento.


L’Arcivescovo istituì subito una commissione per studiare meglio i fatti e subito si evidenziarono delle anomalie. Il primo argomento fu che nelle apparizioni di solito si manifesta solo la Madonna, la quale non fa mai mancare un suo messaggio. Ma questa volta… totale silenzio. Inoltre il “gruppo” si era mostrato solo una volta ad un numero di veggenti anche questo inusuale: ben 15 persone, di tutte le età. Forti dubbi, allora, cominciarono a circondare i racconti dei testimoni, come un polverone. Ma durò poco, perché un ascolto più approfondito convinse la commissione della sincerità di quanti si erano trovati quella notte presenti all’evento, per cui non si impedì il culto di quel luogo ai fedeli, che cominciarono con il tempo a rendere il piccolo paesello meta di pellegrinaggi.
Cosa in realtà ha voluto dirci il Signore mostrandoci quella scena? Padre James, un frate francescano che studiò l’apparizione, scrive: «[San Giovanni] teneva in mano un libro. Se si vuole scoprire il messaggio di Knock bisogna aprire il Libro dell’Apocalisse. È il libro che contiene l’interpretazione della storia universale. Esso è permeato del grande tema della redenzione nelle sue tre fasi cosmiche. C’è in primo luogo il mistero dell’“Agnello immolato fin dalla fondazione del mondo”. Così San Giovanni descrive, nel capitolo tredicesimo, il piano eterno di redenzione, simboleggiato in maniera così semplice e toccante dall’agnello che fu visto a Knock. In seconda istanza c’è il mistero della donna “vestita di sole” che viene vista in travaglio sulla terra. C’è infine la Città di Dio che, viene detto, possiede la Gloria di Dio di cui l’Agnello è la lampada».
Anche David M. Lindsey, dal cui libro abbiamo attinto le informazioni, individua nell’apparizione di Knock un chiaro rimando all’Apocalisse: «L’apparizione a Knock rimase in silenzio e sembrò che non desse alcun messaggio, ma in realtà non fu così. Il silenzio talvolta è più eloquente delle parole. Bisogna analizzare con attenzione l’apparizione per scoprire il messaggio silenzioso che essa nasconde. Maria apparve con il suo sposo terreno, San Giuseppe, e con il suo figlio adottivo, San Giovanni Evangelista, e portava la corona d’oro della Regina del Cielo… Al centro dell’altare brillava l’Agnello immolato, come lo vide nell’Apocalisse San Giovanni sopra l’altare d’oro del cielo».




Ecco, sto alla porta e busso… (Ap 3,20)
Forse non tutti sanno che il verbo inglese “to knock” significa “bussare”. «Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me», scrive Giovanni nell’Apocalisse (Ap 3,20). Questo ci dice la Scrittura, e questo ci suggerisce anche la lettura dei tempi che stiamo vivendo. Gesù Cristo bussa alla porta del nostro cuore, bussa sulla soglia della nostra vita, e attende che lo facciamo entrare per mostrarci le meraviglie del suo regno.
Il richiamo dell’apparizione di Knock è eloquente: i tempi sono maturi, la Madre ci invita ad un unirci alla sua opera di corredenzione. Lasciamoci porgere da San Giovanni il libro che ci indica cosa fare per partecipare alla vittoria finale sul Dragone.
Affrettiamoci, e non manchiamo l’occasione di essere tra coloro che «hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire».




Fonte www.santiebeati.it

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