L’omicidio stradale è legge. Si rischiano numerosi anni di carcere

l Senato ha approvato il ddl omicidio stradale sul quale il governo aveva posto la questione di fiducia. Il provvedimento, che diventa legge – il testo è lo stesso licenziato dalla Camera – ha ottenuto 149 voti a favore, 3 contrari, e 15 astensioni. La legge inasprisce le pene – che possono arrivare a 12 anni di carcere in caso di omicidio stradale colposo commesso da conducenti in stato di ebbrezza alcolica grave o sotto l’effetto di droghe – e stabilisce una circostanza aggravante nel caso in cui il conducente si sia dato alla fuga. In tale ipotesi, la pena è aumentata da 1/3 a 2/3 e non può, comunque, essere inferiore a 5 anni.   

Soddisfatto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi che ha annunciato su Twitter il risultato ottenuto.   “Dopo cinque  letture parlamentari  e la questione di fiducia appena posta dal Governo, finalmente oggi in Senato le norme che sanzionano l’omicidio stradale sono divenute legge. Il Paese svolta su un fenomeno drammatico che coinvolge ogni anno migliaia di persone innocenti, vittime di comportamenti di guida sconsiderati”. Questo il commento a caldo del senatore del Partito democratico, Francesco Scalia. Non entra nel merito del provvedimento il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, ma critica aspramente l’utilizzo della fiducia anche per questo ddl: “Eccesso di decreti, eccesso di fiducie. Questione di fiducia al Senato su omicidio stradale, cosa mai vista. Questione di fiducia sulle unioni civili, cosa mai vista. Se si vuole il rispetto delle regole per primo deve essere il governo a rispettare le regole sostanziali della democrazia parlamentare, altrimenti comportamenti aberrati del governo e della maggioranza legittimano chiunque ai peggiori giochi demagogico-populisti.


“Viva soddisfazione” per una legge “che rivoluziona totalmente il peso delle responsabilità a carico di quanti uccidono sulla strada dopo aver commesso alcune violazioni gravi, prime fra tutte gli abusi di alcol e droga” è stata espressa dalle associazioni Lorenzo Guarnieri, Asaps e Gabriele Borgogni, da anni impegnate nella battaglia per l’istituzione del reato di omicidio stradale. Finalmente, spiegano, “si passa dalla certezza dell’impunità alla quasi certezza della sanzione penale, accompagnata da una revoca della patente che se non sarà ergastolo, sarà costituita comunque da un numero di anni (da 10 a 30) assolutamente dissuasivo”. Le associazione ammettono che “le leggi perfette non esistono”, ma si dicono certe “che questa sofferta legge, fortemente sostenuta dalla grande maggioranza degli italiani, rappresenta una svolta dovuta e necessaria”.

Redazione Papaboys (Fonte www.rainews.it)

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