Loreto. Due miracoli della Beata Vergine Maria
Leggiamo insieme la storia di due bellissime guarigioni avvenute per intercessione della Beata Vergine Maria di Loreto.
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Un brutto incidente
Il 23 Ottobre del 1934 Bruno Baldini di Firenze, mentre percorreva con la sua motocicletta la periferia della città, rimase vittima di un grave incidente. Ricoverato in Ospedale di Santa Maria Nuova, gli esami clinici riscontrarono una grave lesione celebrale.
Nel luglio del 1935 si trovò completamente muto e con difficoltà motori, tanto da doversi trascinare penosamente fra le pareti domestiche. Baldini un giorno sentì in sogno una voce chiara che gli diceva di andare in pellegrinaggio in un Santuario e di sperare.
Parte per Loreto, approfittando del pellegrinaggio dei malati che era programmato in quei giorni; giunto in Albergo, mentre dorme, in sogno risente la stessa voce che aveva già udito e che gli dice: «Alzati e parla!». «Mi svegliai di scatto – dice il brav’uomo – e balzai dal letto. Corsi dal signor Giusti, nella stanza vicina e gli gridai: «sente? Parlo, posso parlare!». «Nessuno può immaginare quello che provai nel riascoltare la mia voce dopo quattro anni, mentre credevo di averla perduta per sempre».
Tutti i pellegrini si unirono al Baldini nel ringraziare la Vergine per la guarigione miracolosa concessagli.
Peritonite tubercolare
Carolina Sacchi di Milano così descrive la sua malattia: «Cominciai a soffrire a 7 anni. Malaticcia arrivai all’età di sedici anni, quando fui colpita da pleurite secca bilaterale da cui non guarii mai bene. Ebbi cinque interventi chirurgici: allo stomaco, per appendicite, per briglie all’addome e da ultimo fui operata per peritonite tubercolare. Ma il male non ebbe che brevi soste. Non mi perdetti mai d’animo.
Avevo una devozione particolare alla Vergine, specialmente da quando, giovanissima, perdetti ambedue i genitori. Nel 1932 andai a Lourdes dove ebbi molti conforti spirituali e qualche beneficio fisico: dopo il bagno mi trovai completamente raddrizzata. L’anno successivo ritornai a Lourdes e nella preghiera sentii una voce che mi diceva: “Lina, se vuoi guarire devi venire in barella e sola“. Ero convinta che chi mi parlava così era la Vergine. Manifestai perciò in famiglia il desiderio di essere portata in un santuario della Madonna. Fu scelta la Santa Casa di Loreto.
Il 18 settembre 1936 partii con il treno ammalati lombardo, questa volta “in barella e sola”. Il male non aveva mai cessato di tormentarmi. Unico conforto la mia continua preghiera. Partecipo alla Santa Messa in Basilica, poi attendo il mio turno per entrare nella Santa Casa.
Entrata, dico subito alla Madonna: “Eccomi come mi hai voluta Tu, nella barella!“. In quell’istante stesso un brivido fortissimo mi scuote tutta e mi trovo seduta nella barella.
Compresi subito allora che un grande cambiamento era avvenuto in me e che la Madonna mi aveva guarita. Tutto il mio soffrire era scomparso». L’Ufficio Medico di Loreto non fece altro che confermare la guarigione perfetta, la quale rimase stabile negli anni.