L’incredibile guarigione di Jeanne Frétel a Lourdes
“Il caso di Jeanne Frétel si colloca nella serie dei fatti straordinari, scientificamente inspiegabili, alla presenza dei quali non si può che ripetere: ecco la mano di Dio”. Questa è la conclusione dell’inchiesta sottoposta all’esame del cardinale Roques, arcivescovo di Rennes. Il racconto del destino di Jeanne è emozionante. Finché le sue forze glielo hanno permesso, è venuta ogni anno a Lourdes per ringraziare per quella che i testimoni hanno chiamato una “Resurrezione”…
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LA STORIA
Jeanne Frétel, fra il 1938 e 1946, ha trascorso la sua vita in vari ospedali. Il suo corpo era coperto di cicatrici, testimonianza delle numerose operazioni subite per combattere una peritonite tubercolosa.
A partire dal 1946, questo corpo martoriato sembra abbandonare la partita; le sue condizioni generali, già critiche, declinano ulteriormente. Jeanne è dimagrita e non può abbandonare il letto. Il suo “pane quotidiano”, è la morfina a forti dosi. Nell’ ottobre 1948, la situazione sembra disperata.
In pellegrinaggio a Lourdes
Giunge morente a Lourdes il 5 Ottobre 1948, con il pellegrinaggio del Rosario. I primi due giorni trascorrono senza miglioramento. Il terzo giorno, l’8 Ottobre, dopo aver partecipato all’Eucarestia per gli ammalati all’altare Santa Bernadette e dopo essere stata condotta davanti alla Grotta, avverte i primi segni della propria guarigione: il ventre è tornato normale, la febbre ed i dolori sono scomparsi ed è invece ricomparso un forte appetito.
Subito può alzarsi, camminare, mangiare!
Il giorno dopo del suo ritorno da Lourdes, riprende il lavoro di infermiera, traboccante di vita: tutti i giorni si alza alle 5,30 e si corica alle 11 della sera, assumendosi i ruoli più faticosi. Addio dolore, febbre, morfina.
La guarigione è avvenuta l’8 Ottobre 1948, aveva 34 anni. Il miracolo viene riconosciuto il 20 Ottobre 1950 dal cardinale Roques, arcivescovo di Rennes.
Fonte www.lourdes-france.org