Italiae et Ecclesia

Luisa Piccarreta, la mistica che visse per ben 64 anni sempre a letto

Vi vogliamo raccontare la storia di una santa affascinante. Luisa Piccarreta nacque un 10 aprile del 1865 a Corato, nell’entroterra nord della provincia di Bari, dove è sempre vissuta e dove è morta il 4 marzo 1947, all’età di quasi 82 anni.

La neonata nasce al “rovescio” e per questo Luisa scherza speso su questa anormalità dicendo che per questo anche la sua esistenza procede al rovescio rispetto al corso normale degli esseri umani.

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Luisa viene al mondo in uno dei periodi più convulsi e tumultuosi della storia italiana: la proclamazione del Regno d’Italia, nel marzo del 1861, che mette subito in luce le contraddizioni che lacerano il meridione dove masse contadine di persone vivono in condizioni di vita pessime, fatte di dolori, sacrifici, sfruttamenti e rassegnazione.

In questo contesto molte persone si offrono come “vittime” a Dio per riparare i peccati degli uomini e Luisa si inserisce in questa circolazione di idee con l’offerta della sua vita.

Sogna spesso il demonio

Luisa è una bambina paurosa perché sogna spesso il demonio che vuole portarla con sé, mentre lei gli resiste. Trae consolazione solo rifugiandosi nella preghiera. La sua fede in Gesù cresce ed essa inizia a ricorrere sempre più spesso alla confessione e scopre in Santa Teresina di Lisieux un modello di vita cristiano che la aiuterà molto nel futuro e che tratta del totale abbandono alla Volontà di Dio.

Fanciulla di tredici anni, racconta che mentre lavorava avverte una tale impressione nel cuore da venirle meno il respiro. Affacciatasi al balcone di casa per prendere una boccata d’aria. Ha la visione di Gesù che carica la Croce, offeso ed umiliato dai suoi nemici che curvo sotto la croce le chiedeva, con il volto grondante di sangue, alzando gli occhi verso di lei: “Anima, aiutami!”. A Luisa non sembrò giusto che Gesù soffra tanto per l’umanità che lei, peccatrice, resti senza soffrire.

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Da quel momento, rispondendo positivamente a tale chiamata, divennero sempre più frequenti i periodi trascorsi a letto fino all’immobilità completa fino alla fine dei suoi giorni terreni. Il Signore permette che la ragazza soffra di una misteriosa malattia.

La famiglia viste le condizioni chiede ad un medico il da farsi. Il medico non capendo quale malattia potesse averla colpita dice alla famiglia che la ragazza avesse bisogno di una benedizione da parte di un sacerdote. Così si susseguirono diversi preti che la accompagnarono. E fu proprio la benedizione sacerdotale che la sottrae dal suo solito stato di incoscienza.

Un fatto sorprendente della sua vita fu che nel corso degli anni passati a letto immobile non ebbe nemmeno una piaga da decubito o una malformazione.

Nel 1886 a Corato, sua cittadina, si diffonde una terribile epidemia di colera. Gesù chiede a Luisa Piccarreta di immolarsi per liberare la città dal morbo. Luisa così fece e soltanto tre giorni dopo il contagio era cessato.

La “missione vittimale” di Luisa entra nel vivo

Nel 1888 la “missione vittimale” di Luisa entra nel vivo. Dopo essere rimasta a letto per 40 giorni come promessa fatta a Gesù per far cessare le guerre in Africa la giovane inizia ad essere frequentata da mamme preoccupate per i loro figli, persone malate e con grosse problematiche che usciranno tutte rinfrancate dalle parole di questa pia donna.

Ogni mattina Luisa, dall’età di 16 anni si ritrovava irrigidita a letto senza potersi muovere, tranne alcune volte che poteva finalmente dedicarsi al ricamo. Ogni mattina, per speciale concessione di Leone XII e successivamente di Pio X un sacerdote celebrava messa per lei e ogni giorno dopo un frugale pasto rimetteva tutto ciò che mangiava.

Lavoro e Rosario il pomeriggio e verso sera dedicava tutta sé stessa alla redazione del diario. E poi ogni mattina, di nuovo questa inspiegabile malattia la assaliva.

Luisa visse gli ultimi sessant’anni della sua vita a letto. Ebbe come confessore Sant’Annibla Maria di Francia, fondatore dei Rogazionisti e delle Figlie del Divin Zel. Egli si preoccupò di curare i suoi scritti. Non era una suora e non era sposata ma si vedeva sempre come Gesù era solito chiamarla: “La vera monachella del suo cuore”.

Storica fu la frase con cui Padre Pio ammoniva i fedeli quando andavano a trovarlo: «Perché venite da me se nel vostro paese avete Luisa Piccarreta?».

Non ci sono dubbi: ciò che distinse la vita di Luisa da tanti altri religiosi fu la sua capacità di passare dal “fare la volontà di Dio” al “vivere nella volontà di Dio”. Ha sempre offerto la sua vita per la salvezza del mondo.

Fonte it.churchpop.com

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