Categorie: Pax et Justitia

L’ultima follia dell’Isis: in video 21 prigionieri curdi in gabbie.

Combattenti curdi in gabbia, che sfilano sui pick up per strada tra la gente nella provincia di Kirkuk. E’ l’ultima follia della propaganda Isis, che ha diffuso un video in cui 21 prigionieri – tra i quali 16 Pewshmerga curdi – sono fatti sfilare nelle vie affollate della provincia di Kirkuk ciascuno in una gabbia.

Le forze armate turche, intanto, hanno condotto un blitz la notte scorsa a 35 chilometri all’interno della Siria, per riportare in patria il feretro di Suleyman Shah, nonno del fondatore dell’impero ottomano, oltre ai 40 soldati turchi di guardia alla tomba che si trovava in un’area considerata una enclave turca, ma ora controllata dall’Isis.

Sono state compiute due incursioni in territorio siriano con circa 600 soldati. Alcuni quotidiani di Ankara avevano ipotizzato nei giorni scorsi che i 40 soldati di guardia al mausoleo fossero circondati dai miliziani Isis, una situazione che avrebbe impedito negli ultimi 10 mesi i rifornimenti. Il blitz si è svolto senza scontri con l’Isis, ha indicato il premier di Ankara Ahmet Davutoglu. Un soldato turco è morto nell’operazione, ma in un incidente, ha precisato l’esercito. Davutoglu ha detto che Ankara non ha chiesto l’assistenza degli alleati prima del blitz ma li ha informati all’inizio dell’operazione.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è congratulato domenica mattina con il governo e con le forze armate per il blitz condotto durante la notte nel Nord della Siria, che ha definito “un successo pieno”.  “Tutte le reliquie della tomba di Suleyman Shah” e “i nostri soldati” di stanza nell’enclave “sono stati riportati nel nostro Paese sani e salvi”, ha affermato in una nota il capo dello stato. Erdogan ha confermato che durante il blitz “non ci sono stati scontri” ma che un soldato è morto “in un incidente”.

Il governo siriano ha reagito al blitz definendolo “una flagrante aggressione” ed avvertendo che considererà Ankara responsabile delle conseguenze. In un comunicato letto domenica alla tv di stato, di cui riferisce il sito al al Arabiya, si precisa che il governo turco ha avvertito il consolato siriano a Istanbul dell’imminente blitz, ma non ha atteso di avere il consenso di Damasco.

Fox, per esperti video decapitazione copti è un falso – Il video che mostra la decapitazione in Libia di 21 egiziani copti da parte dell’Isis potrebbe essere un falso. E’ la conclusione a cui sono arrivati alcuni esperti interpellati da Fox News, secondo cui le immagini sarebbero state girate in uno studio con l’aggiunta in un secondo momento dello sfondo, che rappresenterebbe un tratto di costa della baia di Sirte, e non del porto vicino Tripoli dove il video sembrava girato. In particolare, a colpire gli esperti sarebbe la differenza tra le dimensioni di alcuni dei jihadisti vestiti di nero, a partire dallo speaker ‘Jihad Joseph’, che appaiono dei veri e propri ‘giganti’ accanto alle loro vittime, sia nelle riprese da vicino che in quelle da lontano. Un ‘classico’ – assicurano occhi esperti – di quando una persona viene ripresa in studio e dietro viene poi aggiunto uno sfondo con immagini esterne. Ancora, il rumore del mare sarebbe in realtà dato da una ben nota ‘audio-traccia’, mentre per gli esperti il ruscello di sangue che si vede alla fine del video sulla riva è palesemente non reale. “Un effetto simile al giorno d’oggi si può ottenere anche con le riprese fatte con uno smartphone, attraverso le app sui filtri fotografici”, assicurano un paio di esperti di riprese cinematografiche. Infine, per alcuni specialisti di medicina legale, le impronte sulla spiaggia non possono essere attribuite né alle vittime né ai carnefici: ennesima prova che quella spiaggia non è stata il teatro della carneficina.

Le teenager britanniche sono in Siria al fianco dell’Isis
Le tre ragazze britanniche che sono scappate martedì da Londra per unirsi all’Isis avrebbero attraversato il confine con la Turchia venerdì in auto. Lo riferiscono fonti dell’intelligence turca citate dal Daily Telegraph. Shamima Begum, 15 anni, Kadiza Sultana, 16, e Amira Abase, 15, avrebbero incontrato ad Istanbul un membro dell”Isis “che si occupa di aiutare gli stranieri ad unirsi ai jihadisti”. Poi in macchina con “un siriano”, avrebbero raggiunto la città di Tal Abyad, oltre il confine turco, occupata dai jihadisti.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Ansa

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