Dopo l’omaggio di migliaia di persone che sono sfilate nella camera ardente al Menti, oggi è il giorno dell’ultimo saluto al campione scomparso mercoledì
Il Perugia renderà omaggio domani a Paolo Rossi. Il feretro del campione del mondo sarà accolto, verso le 9, nella zona dello stadio Curi a Pian di Massiano in una cerimonia che “avverrà in forma strettamente privata” alla presenza dei famigliari di Pablito, fra cui la moglie, la giornalista perugina Federica Cappelletti e una delegazione della società biancorossa. Poi il feretro sarà di nuovo trasportato al cimitero per la cremazione
Federica Cappelletti, la moglie di Paolo Rossi, ha parlato al termine dei funerali: ”Pensavano fino a qualche giorno fa di andare avanti insieme, anche per le nostre figlie. In questi giorni abbiamo ricevuto attestati di affetto incredibili, commoventi. Mi auguro che Paolo possa aver visto tutto questo affetto”. Ha poi proseguito. “Era una persona semplice, generosa e per questo ho ritenuto opportuno aprire il mio dolore per raccontare la sua grandezza e i suoi sentimenti. Paolo era della gente, di tutti, ed è giusto che venga ricordato per la sua grandezza ma anche in questa fase di sofferenza. Io sono quello che lui ha creato, mi ha insegnato tanto ad avere coraggio e ad affrontare anche i problemi sempre con il sorriso”.
”Paolo ha vissuto la malattia con il garbo e la discrezione di sempre. La sua grandezza è stata di essere un fuoriclasse, ma mai un personaggio. Ora ti allenarsi nella Coverciano del cielo” ha detto don Pierangelo Ruaro, delegato dal vescovo, nell’omelia durante il funerale di Paolo Rossi. E ha raccontato Paolo come cristiano. “In una recente intervista diceva ‘appartengo ad una generazione per la quale i valori cristiani erano importanti’. È stato chierichetto. Ha iniziato a giocare nella squadra messa su del prete della parrocchia. Una settimana in seminario gli è bastata a fargli capire che quella non era la sua strada. Non sono un bigotto e credo fermamente che siamo di passaggio su questa terra, per preparare una vita futura. La sua fede era fatta di quotidianità, di gentilezza, rispetto, semplicità ed umiltà”. L’omelia si è conclusa con una citazione di una canzone di Renato Zero: “Benedici Signore attori, musicisti, fantasisti e il popolo del circo. Tutta questa gente che comunica felicità attiva, positiva e generosa”. E ha concluso il sacerdote: “Dentro questo elenco mettiamo anche te, Paolo, grazie per aver fatto sognare tanta gente e insegnato a vivere. E a te, Signore di avercelo donato”.
Avevamo salutato Paolo con questo servizio dal canale YouTube della Redazione
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ADDIO PABLITO!
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