Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano per Vaticannews.va
“Con lui scompare una figura che ha fatto onore alla Curia Romana per la solidità della sua fede, per la genuina spiritualità, per il vivo sensus Ecclesiae, il grande equilibrio nei giudizi, la pacatezza, il buon senso, l’amabilità e la finezza di tratto”.
Con queste parole il cardinale Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio, ha ricordato il cardinale Jozef Tomko durante la liturgia esequiale nella Basilica vaticana.
Papa Francesco è arrivato all’inizio della celebrazione, fermandosi per tutta la sua durata, quindi ha letto al termine la formula dell’Ultima Commendatio e della Valedictio, mentre la benedizione è stata data dal cardinale Re.
Il quale nell’omelia ha ripercorso la “lunga e intensa vita del cardinale Tomko”, deceduto lunedì scorso nella sua residenza a Roma.
Già segretario generale del Sinodo dei vescovi, prefetto emerito dell’allora Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (oggi Dicastero) e presidente emerito del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali, era il membro più anziano del collegio cardinalizio.
In occasione del viaggio apostolico di Papa Francesco in Slovacchia, dal 12 al 15 settembre del 2021, il cardinale Tomko aveva partecipato all’incontro con i giovani nello stadio Lokomotiva, a Košice. Il 30 aprile del 2022 era inoltre in Aula Paolo VI con i pellegrini venuti dalla Slovacchia
. La sua presenza, ha detto in quell’occasione il Pontefice, “ci fa sentire che la Chiesa è una famiglia che sa onorare l’anzianità come un dono”.La vita del cardinale Jozef Tomko è stata scandita, ha ricordato il cardinale Re, dal servizio a Dio e ai fratelli. Entra giovanissimo nel seminario dell’arcidiocesi di Kosice.
Appena terminata nel 1945 la Seconda Guerra mondiale, viene inviato a Roma per completare gli studi. “Terminati gli studi – ha affermato il decano del collegio cardinalizio – le vicende storiche della sua nazione, a motivo come sappiamo dell’installazione della Repubblica socialista Cecoslovacca e l’opposizione del governo comunista nei riguardi della Chiesa cattolica”, gli impediscono di rientrare in patria.
Un’altra data significativa è quella del 12 marzo del 1949, giorno in cui Jozef Tomko viene ordinato sacerdote a Roma. Il 12 luglio del 1979 San Giovanni Paolo II gli affida l’incarico di segretario generale del Sinodo dei vescovi e personalmente gli conferisce l’ordinazione episcopale.
Dato che solo pochissime persone avevano potuto ottenere dal governo cecoslovacco il permesso di venire a Roma, l’ordinazione episcopale non ha luogo nella Basilica Vaticana – come era progettato in un primo tempo – ma nella Cappella Sistina, ambiente più piccolo.
E inoltre, per desiderio pontificio, ha sottolineato il cardinale Re, la celebrazione “fu caratterizzata da particolare solennità, perché il Papa voleva sottolineare la sua vicinanza alla Slovacchia e a tutta la Chiesa del silenzio in quel momento tanto duro e difficile per i cattolici residenti oltre quella che Churcill chiamò la cortina di ferro”.
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