In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato». Giovanni 15,26-27.16,1-4a.
Un consolatore, un consolatore, un consolatore…che mi vivrà dentro, che mi soffierà dentro, che mi abiterà dentro, aria dentro.
Che meraviglia. Che meraviglia.
C’è una testimonianza di te che viene non da parole, non dai fatti, ma viene dallo spirito.
C’è una testimonianza di te che sono io.
E nessun altro.
Io.
Che ti ho visto.
Che sono stata con te.
Lo spirito e me.
A parlare di te.
Ci sono parole che dici
Che non sono per ora.
Che non sono per un momento che conosco.
Ci sono parole che dici.
Che sono da tenere dentro.
Nella mente.
Nel cuore.
Parole che saranno balsamo.
Quando arriverà il dolore, la fatica, la sofferenza, la morte.
Ci sono parole che sono da ricordare.
Perché portano il suono dalla tua voce.
Perché sono le tue parole.
Di Don Mauro Leonardi