Lunedì 12 gennaio – Presi con gli occhi e poi chiamati

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono. Marco 1,14-20.

Giovanni arrestato. E tu inizi.
Strana la storia. Strana la vita.
Quando tutto sembra finito.
Chiuso.
Imprigionato.
Bloccato.
Tu inizi.
Inizi a camminare.
A predicare.
Libero.
A chiamare.
Tutti quelli che vuoi.
Se guardo solo la mia vita.
Se guardo solo quello che accadrà a me stessa e a quelli che amo.
Dico tutto è finito.
Se guardo te.

Entrami negli occhi.
Non lasciarmi mai.

Sono sicura che stavi guardando il mare.
E l’orizzonte.
E il cielo sopra il mare.
Perché quello che hai creato è bellissimo.
E ora che ci cammini sopra. Che ci cammini in mezzo.
Lo ammiri.
Te lo prendi con gli occhi.
E poi Simone, Andrea, tutti, tutti tuoi.
Prima guardati, ammirati, presi con gli occhi. Da te.


Li hai creati tu.
Bellissimi. Più del cielo. Più del mare.
Presi con gli occhi e poi chiamati.
Presi dal tuo sguardo, dicono Si senza parole.

Parli solo tu.
Chiami solo tu.
Di fronte a te che dici Vieni.
Di fronte a te che dici Seguimi .
La bocca rimane chiusa.
Le mani si aprono e cadono le reti.
Le gambe si alzano e scendono dalla barca.
È bastato uno sguardo tuo.
È bastata una parola tua.
Per consegnarti la vita.

Quando si dice Si a te.
Quello che si abbandona.
Non lo si perde.
Quello che si trova.
Non lo si possiede.
Quando si dice Si a te.
È venire dietro a te.
Si vedono solo le tue spalle.
Si contano i tuoi passi.
Si sente la tua voce.
Con le mani vuote. Da riempire.
Con il cuore pieno. Da svuotare.
Con la vita consegnata. Da perdere.
Con te davanti. Da contemplare.
Non posso raccontare come è.
Devi scendere dalla barca, tu.
Non te lo posso raccontare io.

Di Don Mauro Leonardi

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