Lunedì 16 Maggio – Dammi la mano

In quel tempo, Gesù sceso dal monte e giunto presso i discepoli, li vide circondati da molta folla e da scribi che discutevano con loro. Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». Gli rispose uno della folla: «Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto. Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». Egli allora in risposta, disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, aiutami nella mia incredulità». Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te l’ordino, esci da lui e non vi rientrare più». E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «E’ morto». Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi. Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?». Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera» Marco 9,14-29

A volte non riesco.
Non riesco a liberarmi dei miei demoni.
Cerco formule.
Provo a fare.
Provo a dire.
Ma nulla.
Rimango posseduta.
Nessuno riesce ad aiutarmi.
Poi arrivi tu.
Nessuna formula.
Nessun gesto.
Solo un ordine.
Secco.
E la mia vita, tra grida e scosse, viene liberata.
Come posso sbagliare così?
Perché sbaglio così?
Le uniche parole che liberano la vita.
Sono quelle pronunciate.
Davanti a te.
Con te.
Le uniche parole che liberano la vita si chiamano preghiera.

Del demonio temo tutto.
Temo il suo mutismo.
Che mi fa gridare, urlare.
Temo il suo abitarmi.
Che mi scuote, mi irrigidisce.
Temo la sua violenza.
Che mi fa schiumare e digrignare i denti.
Sembra tanto potente.
Eppure .
Anche se mi schiaccia a terra.
Basta che tu arrivi.
Basta la mia fede unita alla tua presenza.
E io sono libera.
Viva.
In piedi.

Ogni incontro con il demonio.
Mi lascia morta.
A terra.
Ogni incontro con te.
Mi lascia viva.
In piedi.

Vieni da me.
Parlami.
Dammi la mano.
E io vivo.

Io ho fede in te.
Guardami.
Parlami.
Toccami.

Aumentami la fede.
Dammi la vita.
Liberami.

Di Don Mauro Leonardi


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