In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni». Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio». Luca 12,13-21.
Ci sono tesori meravigliosi da desiderare, da prendere.
Li voglio.
Li voglio nascondere nelle tue mani.
Porta il mio tesoro a Dio.
Sei tu il mio tesoro.
Le eredità della terra vanno divise, spartite.
Vanno consumate.
Servono per vivere qui.
Non voglio lasciarci il cuore.
Perché ogni ricchezza che possiedo qui, qui lascerò.
E invece io il cuore voglio portarlo in cielo, da Dio.
E allora, ora, qui, lo porto a te.
Sei tu il magazzino che custodisce il mio cuore, la mia vita per intero.
Ogni ricchezza che preparo per me, è persa.
Morirà con me.
E io con lui.
Ogni ricchezza che porto a te, che affido a te.
Mi unisce a te.
Sei la mia vita.
E io la tua.
Non è quello che riempie i miei magazzini che mi fa ricca, ma quello che riempie la mia vita.
Amore mio.
Svuota i miei magazzini.
Riempi la mia vita.
Voglio un presente ricco di te. Ora. Subito.
Domani non so dove sarò.
Ma ora si.
Ora sono con te.
E questo è tutto quello che voglio.
Te. Ricchezza mia.
Di Don Mauro Leonardi