Italiae et Ecclesia

Lunedì 21 gennaio 2019. Recita queste 3 potenti preghiere a S. Agnese per chiedere una grazia!

Lunedì 21 gennaio 2019. Recita queste 3 potenti preghiere a S. Agnese per chiedere una grazia!

Roma, fine sec. III, o inizio IV

Agnese nacque a Roma da genitori cristiani, di una illustre famiglia patrizia, nel III secolo. Quando era ancora dodicenne, scoppiò una persecuzione e molti furono i fedeli che s’abbandonavano alla defezione. Agnese, che aveva deciso di offrire al Signore la sua verginità, fu denunciata come cristiana dal figlio del prefetto di Roma, invaghitosi di lei ma respinto. Fu esposta nuda al Circo Agonale, nei pressi dell’attuale piazza Navona. Un uomo che cercò di avvicinarla cadde morto prima di poterla sfiorare e altrettanto miracolosamente risorse per intercessione della santa. Gettata nel fuoco, questo si estinse per le sue orazioni, fu allora trafitta con colpo di spada alla gola, nel modo con cui si uccidevano gli agnelli. Per questo nell’iconografia è raffigurata spesso con una pecorella o un agnello, simboli del candore e del sacrificio. La data della morte non è certa, qualcuno la colloca tra il 249 e il 251 durante la persecuzione voluta dall’imperatore Decio, altri nel 304 durante la persecuzione di Diocleziano. (Avvenire)

PREGHIERE A  SANT’AGNESE

O ammirabile Sant’Agnese,
quale grande esultanza provasti quando alla tenerissima età di tredici anni,
condannata da Aspasio ad essere bruciata viva,
vedesti le fiamme dividersi intorno a te,
lasciarti illesa ed avventarsi invece contro quelli che desideravano la tua morte!
Per la grande gioia spirituale con cui ricevesti il colpo estremo,
esortando tu stessa il carnefice a conficcarti nel petto
la spada che doveva compiere il tuo sacrificio,
ottieni a tutti noi la grazia di sostenere con edificante serenità tutte le persecuzioni
e le croci con cui il Signore volesse provarci
e di crescere sempre più nell’amore a Dio per suggellare con la morte dei giusti
una vita di mortificazione e sacrificio.
Amen. 

Tu, mille volte beata, o purissima Sant’Agnese,
ti consacrasti a Gesù non appena ti fu possibile conoscerlo.
Nessuna lusinga, nessuna vanità del mondo, ti ha vinta.
Per mantenerti degna della tua fede, hai sfidato il martirio.
A tredici anni Gesù ti ha dato immediato premio
liberandoti dalle fiamme del rogo
che hanno investito gli empi che volevano la tua morte.
Fa, o Sant’Agnese, che la mia fede sia incrollabile
a qualunque prova che Gesù mi vuol mandare,
e sia da me accettata con amore.
Così potrò un giorno possedere con te
la beatitudine eterna. Amen.

Che bel trionfo fu il vostro, o ammirabile Sant’Agnese,

allorquando condannata da Aspasio ad essere

bruciata viva nella tenerissima età di tredici anni,

vedesti le fiamme dividersi d’intorno a voi

per lasciarvi illesa nel mezzo, e poi avventarsi

contro degli empi che desideravano la vostra morte!

Deh per quella gioia tutta celeste con cui riceveste

l’estremo colpo, animando voi stessa il carnefice

a piantarvi in seno la spada che doveva compiere

il vostro sacrificio, impetrate a noi tutti la grazia

di sostenere con edificante rassegnazione 

tutte le persecuzioni e le croci con cui piacesse

al Signore di provarci, e di andare crescendo

nel suo amore per sigillare colla morte dei giusti

una vita costantemente mortificata.

Gloriosa verginella S.Agnese, tu che, in mezzo

ad una Roma pagana, sapesti mantenerti pura ed innocente e,

quale candida colomba, sorvolasti, senza imbrattarti,

sul fango della mondana corruzione: tu che,

in mezzo agli errori del paganesimo, sapesti custodire

e conservare il prezioso tesoro della fede cristiana:

tu che, a soli 13 anni, avesti il coraggio di sostenere il martirio,

piuttosto che venir meno alla santa verginità, 

che avevi consacrata e votata a Gesù: deh! per i meriti

del tuo Sposo divino, e per i tuoi, prendimi sotto il tuo 

dolce e potente patrocinio. Fa che anch’io mi conservi

sempre puro e casto tra gli assalti delle passioni

e in mezzo alla corruzione del secolo:

fa che mantenga sempre viva la fiamma della fede

in mezzo alla indifferenza e alla miscredenza del mondo:

fa infine, che io sia disposto a sottostare a qualunque

disagio o patimento, piuttosto che venir meno al mio dovere.

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