In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com’è difficile entrare nel regno di Dio! E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio». Marco 10,17-27
L’eredità è per chi è figlio.
L’eredità non me la devo guadagnare.
È mia.
Se sono figlia.
È mia.
Non è con quello che farò ma con quello che sono che avrò diritto all’eredità.
Fai come me.
Non dirgli buono.
Amalo.
Sei ai suoi piedi.
Baciaglieli.
Non parlare.
Lo sai già quali sono le cose da fare.
Ma per il cielo si va con la vita, non con le parole.
Guardalo.
E amalo.
Come lui fa con te.
Come lui fa con me.
I suoi occhi portano al suo cuore.
E il suo cuore è la porta del paradiso.
E ci si entra vuoti.
Per riempirsi di lui.
Ci sono giorni.
In cui ho tutto.
In cui ho fatto tutto.
Conosco tutte le risposte.
Ho adempiuto tutti i comandamenti.
E mi sento a posto.
Mi metto in ginocchio ma non sto pregando.
Sto pretendendo.
E poi parli tu.
E mi dici che manca una cosa.
Una cosa che è tutto.
Manca il vuoto.
Manca lo spazio.
Manca la mia nudità.
Da colmare.
Da riempire.
Da rivestire.
Di te.
Se solo mi ricordassi che tu mi ami.
Sempre.
Che tu mi vuoi.
Sempre.
Che vuoi che sto con te.
Sempre.
Non mi preoccuperei di ciò che ho , di ciò che so, che faccio.
Non mi preoccuperei di ciò che non ho,non so, non faccio.
Perché sei tu la mia ricchezza.
E non ti perderò mai.
Perché tu non mi lascerai mai.
Tutto è possibile a Dio.
Portami da Dio, amore mio.
Portami Dio, amore mio.
Ti seguo.
Libera di tutto.
Da tutto.
Davanti a te che sei la mia luce.
Solo una cosa può oscurarmi.
Può togliermi la tua luce.
Se mi giro e me ne vado.
Se abbasso il capo e non ti guardo.
Solo io posso perdermi.
Solo io posso perderti.
Tu no.
Tu continui ad aspettarmi.
Tu continui a cercarmi.
Tu continui a guardarmi.
Guardami amore mio.
E dimmi.
Dimmi che puoi tutto.
E che tu farai tutto in me.
E che tu sarai il cielo in me.
Di Don Mauro Leonardi