Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio. Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più. Matteo 2,13-18.
Ci sono delle notti in cui dormire è impossibile.
Debbo alzarmi e cercare pace fuori dal letto.
Via.
Lontano.
Ci sono sogni in cui debbo solo ascoltare.
Sono quelli in cui gli angeli mi parlano di Dio, di quello che la vita mi chiede.
Ci sono strade che non volevo prendere.
Ma poi arrivi tu e io parto e prendo con me le persone, le cose, che sono la mia vita.
Ci sono parole che non posso non ascoltare.
Sono quelle dei profeti.
Parlano di Dio, parlano di me, delle nostre vite mischiate.
Ci sono degli uomini, la cui potenza non è fortezza ma violenza.
Il cui potere non protegge i deboli ma li distrugge.
E si deve scappare.
E si può solo piangere
Certi sogni sono più reali della realtà.
Parlano alla mia vita.
Parlano della mia vita.
Certe notti sono più luminose del giorno.
Vedo la strada che devo prendere.
Certe profezie sono promesse.
Dicono la tua parola e la mantengono.
Certi re sono più schiavi di un servo.
Perché sono posseduti dalle loro passioni.
Dalle loro furie.
E portano morte e dolore.
Di Don Mauro Leonardi