Siamo il paese delle belle sorprese. Ogni giorno leggiamo dai giornali notizie tristi, dolorose. Mai notizie di speranza. Contrariamente a quando avviene nelle strade anonime delle nostre città. La bontà non tarda a manifestarsi. Così come i tanti e piccoli d’amore che riaccendono la fiamma dei spenti. Nella società i bambini sono trattati come oggetto su cui fare esperimenti. Forse si è estinta quella magia del regalo conquistato per aver compiuto una buona azione; la caramellina della nonna per cui si faceva a gara; la paghetta settimanale; e così via… Sembrano tempi andati. Non è così. Aprendo meglio gli occhi ci accorgiamo che ancora i miracoli resistono. Quasi per incanto si notano “strane cose”. Come quell’uomo distinto che gira le piazze della Basilicata su un’Ape (modello rigorosamente antico), con finestre, tetto e comignolo. Al suo arrivo, i bambini lo aspettano felici. Ma Antonio La Cava non distribuisce gelati o nachos. È un maestro in pensione e distribuisce libri. L’Ape è un Bibliomotocarro, con a bordo 700 libri. I ragazzi li prendono in prestito e si mettono su un gradino a sfogliarli. Non solo. Possono anche contribuire con impressioni e storie a un libro aperto che altri bambini completeranno. Tutto gratis, tutto per abituare i ragazzi alla lettura. E come finisce la favola? Non finisce. Se tra quei bambini uno scriverà meglio di altri o s’innamorerà della fisica o si metterà in testa che deve fermare lo scioglimento dei Poli artici, la favola è appena iniziata. E Antonio avrà proseguito la missione degli insegnanti: plasmare il futuro con i libri. Perché la cultura è fonte di benessere e di apertura verso il bene. a cura di DonSa