Una nuova tregua di 72 ore e ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza. I colloqui ieri al Cairo tra esponenti dello Stato ebraico e palestinesi hanno avuto esito positivo, nel tentativo di porre un freno al conflitto israelo-palestinese, che sinora ha causato oltre 1800 morti tra i palestinesi e una settantina tra gli israeliani. Gli interrogativi ora pesano sull’effettiva tenuta del cessate il fuoco, anche alla luce dei gravi episodi di ieri. Ci riferisce Graziano Motta della Radio Vaticana:
Alcuni segni positivi lasciano sperare stavolta in una tenuta del cessate il fuoco: c’è l’annuncio ufficiale sul ritiro da Gaza delle forze israeliane che hanno completato la distruzione della rete di tunnel dei miliziani palestinesi, deposito di missili e armi e via per le infiltrazioni nel territorio ebraico nella zona di confine. Tuttavia alcuni reparti restano attestati per ogni emergenza, e nelle retrovie i riservisti continuano con la loro sola presenza a tranquillizzare la popolazione esposta ai lanci di missili e obici di mortaio. C’è poi qualche dichiarazione politica incoraggiante, degli Stati Uniti in particolare, sul possibile consolidamento della tregua umanitaria, la sua tenuta potrebbe farla divenire permanente. Israele si mostra molto prudente. Il primo ministro Netanyahu, che ieri si è recato sul fonte delle operazioni, ha detto che “tutto finirà solo quando, e per lungo tempo, saranno ristabilite quiete e calma. Hamas e altre organizzazioni del terrore sono state colpite in modo pesante”, poi ha lasciato intendere che Israele non intende impedire l’arrivo di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza che è dinanzi a immani distruzioni.
La situazione nelle ultime ore non è stata tranquillizzante, nella Striscia ieri gli israeliani, nonostante la tregua unilaterale di sette ore da loro proclamata ma per ritorsione ai continui lanci di missili palestinesi, hanno continuato raid aerei e altre operazioni terrestri che hanno causato una decina di vittime fra cui una bambina di otto anni a Shati e una trentina di feriti a Nusseirat.
Gerusalemme ha vissuto l’incubo del passato terrorismo, in un quartiere abitato da ortodossi un palestinese alla guida folle di una grande ruspa ha rovesciato un’autobus, fortunatamente vuoto, e alcune auto, causando un morto e cinque feriti. L’uomo è stata poi ucciso dalla polizia. Sul montre Scopus, presso l’università, un motociclista ha sparato contro un soldato che sostava alla fermata degli autobus ferendolo gravemente.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana