Bisogna fare attenzione a non confondere le verità religiose con la Verità religiosa, tenendo presente che solo una è la Verità integrale rivelata da Dio in modo definitivo con Gesù Cristo, mentre le altre religioni, in misura e modi diversi, si presentano come una sintesi di tre elementi: divini, umani e demoniaci.
Tutto ha inizio con il peccato originale…
Con il peccato originale l’uomo perse la Grazia santificante ed anche la conoscenza della Verità, cioè quella conoscenza relativa che in natura gli era possibile. Relativa, perché è evidente che l’uomo non può né potrà mai conoscere completamente la Verità. Se Dio vorrà e se i nostri meriti lo consentiranno, quando saremo in Paradiso, potremo conoscere meglio Dio di quanto lo possiamo conoscere adesso, ma il giorno in cui lo potremo conoscere completamente non verrà mai. Questo perché l’uomo, anche in Paradiso, rimarrà creatura e ciò che è limitato (la creatura) non può conoscere Dio, che è infinito ed illimitato. Dunque, prima del peccato originale l’uomo aveva la possibilità di vedere Dio; dopo, quasi non sapeva più chi fosse Dio. Ma Dio, che aveva creato l’uomo per amore e che continuava ad amarlo di un amore infinito, decise di non abbandonarlo; iniziò a rivelarsi e a parlare all’uomo. Quest’ultimo non aveva più la familiarità con Dio, ma poteva almeno confortarsi di sentire Dio, di sapere che Egli desiderava ardentemente il suo ritorno.
Ma chi rispose e come si rispose a questa Rivelazione? Il libro della Genesi dice che l’unica vera religione viene rivelata da Dio fin da principio ad Adamo e poi ai Patriarchi, che la tramandarono ai loro discendenti insieme con la promessa del Redentore (la venuta di Gesù). Le cose però non andarono come dovevano andare. Ci fu la confusione. L’umanità, nella corruzione generale, perse la conoscenza del vero Dio creando false divinità. Ma Dio non si arrese. Scelse un popolo (gli ebrei) e lo governò con speciale provvidenza affinché fino alla venuta del Salvatore si potesse conservare nel mondo l’unica vera religione. Religione che il Salvatore stesso perfezionerà e affiderà alla Chiesa fino alla fine dei secoli.
Quanto è affermato dalla Sacra Scrittura ha trovato conferma. I migliori studi sulla religiosità primitiva dimostrano che il monoteismo (e non il politeismo) è stato il primo stadio della religione. Il politeismo si presenterà poi come degenerazione di un monoteismo originario.
La zizzania per soffocare il grano
Rimane però la domanda fondamentale: perché sono nate tante religioni?
Le religioni pagane e quelle politeistiche e idolatriche (induismo, buddismo, ecc…) sono nate a causa dell’allontanamento dalla Rivelazione divina primitiva, cioè quella che iniziò dopo il peccato originale. Le altre religioni (ebraismo, islam e quelle eretiche e scismatiche) sono invece nate a causa del rifiuto, totale o parziale, della Rivelazione divina definitiva, cioè della Rivelazione cristiana.
A chi o a che cosa si devono questi rifiuti? Se qualcuno ci parla e noi non sentiamo bene, le possibilità sono due: o le nostre orecchie non funzionano adeguatamente o c’è un rumore che disturba il messaggio. Nel primo caso il problema è in noi, nel secondo è fuori di noi. I nostri antenati non capirono bene la Rivelazione di Dio per colpa loro (l’orgoglio e la presunzione dell’uomo aumentarono dopo il peccato originale), ma anche per colpa altrui. Non dimentichiamo che dopo il peccato originale la Grazia scomparve dalla faccia della Terra e di conseguenza il diavolo iniziò a padroneggiare. A lui ciò che interessa è allontanare dalla Verità, i mezzi sono secondari. O allontana dalla verità spingendo l’uomo a non credere in nulla o a credere in qualcosa di falso, per lui è la stessa cosa. Ciò che è importante è la confusione, è seminare la zizzania. Ed ecco che in quel tempo il diavolo fece di tutto per disturbare la Rivelazione, per fare in modo che l’uomo non capisse bene.
Dunque, le varie religioni si presentano come una sintesi di tre elementi:
1) elementi umani: la buona volontà degli uomini, l’uso della ragione, la presenza della coscienza naturale e del riconoscimento della legge naturale;
2) elementi divini: abbiamo già detto che le religioni sono nate comunque da un allontanamento dalla Rivelazione primitiva o dalla Rivelazione definitiva.
3) elementi demoniaci: elementi presenti per la confusione operata dal demonio. A chi volesse negare questa azione importante (perfino protagonistica) all’interno delle religioni non cristiane basterebbe ricordare quanto di negativo, di violento, di offensivo nei confronti della dignità umana è presente in esse. San Paolo dice chiaramente che il sacrificio offerto agli idoli è sacrificio offerto ai demoni: «Che cosa dunque intendo dire? Che la carne immolata agli idoli è qualche cosa? O che un idolo è qualche cosa? No, ma dico che i sacrifici dei pagani sono fatti a demoni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demoni; non potete bere il calice del Signore e il calice dei demoni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni. O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui?» (1Cor 10,19-22).
Un conto sono le “verità religiose”, altro la “verità religiosa”
Ma dobbiamo aggiungere ancora qualcosa. Un orologio rotto che segna le 10 e 30 almeno due volte al giorno dice la verità, nessuno però si sentirebbe di affermare: «Che bello! Il mio orologio rotto funziona!». Un orologio rotto, anche se ha ragione due volte al giorno, rimane pur sempre un orologio rotto. Allo stesso modo non si può dire che per il fatto che nelle varie religioni ci sono delle verità, tutte le religioni siano vere. Un conto è parlare di verità religiosa, altro di verità religiose. La verità religiosa è ciò che fa di una religione la religione vera, è l’integrità esatta della sua dottrina. Le verità religiose, invece, sono dei pezzi di verità che, per quanto positivi e utili per il dialogo, non bastano a rendere di per sé vera una religione. Dunque, da ciò che abbiamo detto finora, ne consegue che nelle false religioni si ritrovano, sì, tracce della legge naturale, ma che queste sono commiste a riti e ad elementi immorali tanto di origine umana quanto diabolica.
Possiamo concludere che quelle verità (più o meno deformate) che si ritrovano nelle false religioni non appartengono a queste, ma sono solo riflessi della legge naturale. Per dirla più semplicemente: chi appartiene ad una falsa religione non deve essere riconoscente a questa religione per eventuali verità che essa contiene, perché – come abbiamo già detto – tali verità sono già della legge naturale inscritta da Dio nel cuore di ogni uomo. Anche in questo caso san Paolo c’insegna molto: «Quando i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo la legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono» (Rm 2,14-15).
Redazione Papaboys (Fonte www.settimanaleppio.it/Corrado Gnerre)