Il 13 settembre erano radunate alla Cova d’Iria circa trentamila persone, fra i quali molti malati in barella.
A mezzogiorno, testimoni dissero di aver visto un globo luminoso piovere dal cielo e scendere verso l’elce, la Madonna apparve e consolò alcuni fra i malati, promettendo a Lucia che entro l’anno li avrebbe guariti, dopodiché ordinò di usare il denaro che la gente donava per costruire lì, a Cova d’Iria, una cappella a lei dedicata.
Lucia voleva consegnare alla Madonna una fialetta di profumo e alcune lettere datele da un oriundo di Olival, ma queste non furono ovviamente accettate, poi l’apparizione scomparve.
Racconta Suor Lucia:
“All’avvicinarsi dell’ora, andai laggiù con Giacinta e Francesco, tra numerose persone che a stento ci lasciavano passare. Le vie erano piene di gente – tutti volevano vederci e parlare con noi, (…) chiedendo che presentassimo a Nostra Signora le loro necessità. (…) Arrivammo infine alla Cova da Iria, vicino al leccio e cominciammo a recitare il Rosario con la gente. Poco dopo vedemmo il riflesso della luce e subito Nostra Signora sull’albero. (Ella ci disse:)
— Continuate a recitare il Rosario affinché finisca la guerra. In ottobre verrà anche Nostro Signore, Nostra signora dei Dolori e del Carmelo, San Giuseppe con il Bambino Gesù, per benedire il mondo. Dio è contento del vostro sacrificio, ma non vuole che dormiate con il cilicio, portatelo solo durante il giorno.
— Mi hanno chiesto di domandarVi molte cose: guarigione di alcuni ammalati, di un sordomuto. — Sì, alcuni li guarirò, altri no. In ottobre farò un miracolo perché tutti credano.
E, cominciando ad alzarsi, scomparì come al solito” .
Secondo la testimonianza di alcuni spettatori, in occasione di questa visita della Madonna, come le altre volte, avvennero diversi fenomeni atmosferici. Osservarono “un globo luminoso che si muoveva da levante verso ponente, scivolando lento e maestoso attraverso lo spazio”.
Oltre a ciò, si verificò “una diminuzione della luce solare, così forte che si potevano vedere la luna e le stelle nel firmamento. (…) L’atmosfera assunse una tinta giallognola; una nuvoletta bianca, visibile fino al limite della Cova, avvolgeva il leccio e con esso i veggenti. Dal cielo piovevano come dei fiori bianchi o fiocchi di neve che non toccavano il suolo, ma si disfacevano ad una certa altezza, anche quando si volevano afferrare con il cappello o coglierli in mano.
Per quanto breve, l’apparizione della Santissima Vergine lasciò i piccoli veggenti felicissimi, consolati e fortificati nella loro fede. Francesco, in special modo, si sentiva preso dalla gioia per la prospettiva di vedere, da lì ad un mese, Gesù secondo quanto aveva promesso la Regina del Cielo e della Terra.
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