Ogni Giorno Una Lode a Maria, 7 marzo 2022. Madonna di Monte Berico a Vicenza, prega per noi!
O Vergine, Madre mia, ho l’anima ferita dalla tentazione e dallo scoraggiamento, screpolata dal dolore e dalle aridita’, torturata dall’ansia della perfezione e dell’apostolato.
Mi sento tanto fragile e cosi’ debole, che ricorro alla tua materna pieta’ e da Te imploro la forza per risollevarmi nella fiducia e nella magnanimita’. Prega per me, adesso, affinche’ espiando le mie colpe, serva bene il Signore, con liberta’ di spirito.
Amen. Ave Maria!
IL SANTUARIO DI MONTE BERICO
Le origini del Santuario di Monte Berico sono legate alle due apparizioni della Madonna a Vincenza Pasini, una donna che portava cibo al marito che lavorava sul colle: la prima del 7 marzo del 1426, la seconda del 1 agosto 1428. La Madonna prometteva la fine della peste e chiedeva che in quel luogo le fosse dedicata una chiesa. Così nel 1428, in pochi mesi, sorse la prima chiesetta tardogotica e un piccolo cenobio per ospitare una comunità religiosa dedita all’accoglienza dei pellegrini.
Dopo un breve periodo in cui la chiesa era governata dai frati di Santa Brigida, il complesso fu affidato ai Servi di Maria (1435), tuttora custodi del santuario.
Da allora il santuario subì una serie di modifiche: dal 1493 al 1498 venne ampliato il convento; nel 1475 venne ampliata la chiesa ad opera di Lorenzo da Bologna; su disegno di Palladio, nel 1590-91 si operò un ampliamento del quale però non rimane traccia perché completamente demolito nel 1687; nel 1703 fu realizzata la chiesa barocca ad opera di Carlo Borella; tra il 1825 e il 1852 venne realizzato il nuovo campanile su progetto di Antonio Piovene, questo intervento provocò la distruzione del coro di Lorenzo da Bologna e il danneggiamento dell’annessa sacrestia; nel 1860-61 venne rifatta la facciata della prima chiesa ad opera di Giovanni Miglioranza.
La prima chiesa si sviluppa in cinque campate ricoperte da volte a crociera, sostenute da colonne rivestite in marmorina nel XIX secolo. L’immagine della Madonna, nella lunetta della porta d’ingresso, è stata realizzata da Pietro Pala.
La chiesa del Borella ha pianta a croce inscritta entro un quadrato ai cui vertici si aprono quattro vani minori coperti a calotta. Nei tre lati esterni, il quarto è sul fianco della prima chiesa, si ripete la stessa facciata.