Pax et Justitia

‘Mai cedere a Satana’. Il testamento spirituale di Padre Matteo La Grua, l’esorcista santo.

In lotta con Satana. «Mai cedere nella battaglia con le potenze delle tenebre».

La sua lunghissima vita è stata segnata da molte virtù e carismi speciali, a partire dalle capacità taumaturgiche e dal dono di saper scacciare i demoni. «Insegnamenti sulla preghiera di guarigione e di liberazione» (Gribaudi, 160 pagine, 10 euro) è il libro-testamento di padre Matteo La Grua, sacerdote carismatico che ha messo in pratica il ministero di guarigione per tanti anni, offrendo la misericordia e la potenza di Dio a moltissime persone.

Il testamento spirituale di Padre Matteo La Grua, l’esorcista santo.

Di lui, padre Gabriele Amorth dice: «Non è mai esistito esorcista più potente». Il testo riporta i suoi insegnamenti, che trasmettono tutta la potenza della sua fede, che per decenni si è concretizzata in un eclatante carisma di guarigione. Padre La Grua è morto il 15 gennaio 2012 a Palermo nella sua dimora nel quartiere Noce, pochi giorni prima di compiere 98 anni. Era nato a Castelbuono nel 1914 e sacerdote dal ’37. Decano degli esorcisti a livello internazionale. Frate minore conventuale, già Vicario episcopale per la Vita religiosa, membro del tribunale della Sacra Rota, docente di Teologia (ascetica e mistica) nel collegio dell’ordine francescano e nel seminario arcivescovile di Palermo. Uomo di intensa preghiera e di profonda umiltà, ricercato da personaggi famosi e da gente comune, da ricchi uomini d’affari e da poveri sbandati, aprì la porta della sua casa a chiunque avesse bisogno.

Il 10 ottobre 1975, il cardinale Salvatore Pappalardo gli diede il mandato di guidare il popolo carismatico palermitano. Dal ’94 al ’97 ha fatto parte del comitato nazionale di servizio del Rinnovamento nello Spirito Santo, responsabile nazionale del ministero di intercessione per i sofferenti, e consigliere spirituale regionale per la Sicilia. Esorcista straordinario, sacerdote carismatico, punto di riferimento per migliaia di fedeli.

Nella Chiesa cattolica il rito dell’esorcismo consta, fin dalle origini, di due elementi: una preghiera a Cristo perché venga in aiuto di colui che è posseduto dallo spirito maligno e un’apostrofe di comando (o scongiuro), espressa in termini o gesti minacciosi rivolti contro il demonio nel nome di Gesù perché lasci il possesso di quella creatura di Dio. A ogni fedele nei primissimi tempi della Chiesa si riconosceva il potere di cacciare i demoni. Attualmente la funzione di esorcista può essere affidata dal vescovo a un sacerdote se, per particolari motivi ed esigenze, una conferenza episcopale ritiene utile chiedere alla Santa Sede di istituirlo nella propria regione. Il nuovo rito degli esorcismi, pubblicato dalla Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti nel 1999 (emendato nel 2004), contiene, oltre al rito dell’esorcismo propriamente detto da esercitarsi su una persona ossessa, anche le preghiere da recitarsi pubblicamente da un sacerdote, con il permesso del vescovo, quando si giudica che c’è un influsso di Satana su luoghi, oggetti o persone, e una raccolta di preghiere da recitarsi privatamente da parte dei fedeli.

«Sono un umile servo di Dio al servizio della Chiesa – affermava il francescano La Grua, esorcista di fama internazionale – La liberazione è un dono di Dio. Soltanto Dio può liberare: quando e come vuole. Se Satana è potente, Dio è onnipotente. Il Signore può liberare anche senza l’intervento di intermediari umani».

Fino alla fine ha esortato sacerdoti e laici a non mollare nella battaglia contro il maligno. Di sé diceva: «Sono un semplice figlio della Vergine Maria. Sono strumento del Suo grande Amore. Non ho alcun merito». Eppure i fedeli, a migliaia, facevano attese di ore per assistere alle sue «messe di guarigione» celebrate a «Margifaraci», centro di spiritualità sorto a due passi dal cimitero della mafia. In quelle fosse comuni furono ritrovate tante vittime della guerra di «Cosa Nostra». Numerose le testimonianze nel gruppo di preghiera del Sacro Cuore della Noce, la parrocchia in cui ha prestato il suo ministero di esorcista. Qui sarebbero avvenute guarigioni miracolose e liberazioni eclatanti. Ha ricevuto migliaia e migliaia di persone sofferenti nel corpo e nello spirito, malate o vessate dal demonio. Mentre era ancora in vita, iniziò a diffondersi la sua fama di guaritore, suffragata dai numerosi faldoni che raccolgono centinaia di cartelle cliniche e di analisi mediche attestanti centinaia di malattie inspiegabilmente risoltesi. Ma assai di più sono le testimonianze delle conversioni, delle liberazioni, delle guarigioni spirituali, al punto che da più parti si richiede l’apertura della causa di beatificazione.

«Insegnamenti sulla preghiera di guarigione e di liberazione», di padre Matteo La Grua, Gribaudi, 2015, 160 pagine, 10 euro.

Articolo pubblicato sul quotidiano LA STAMPA

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