Malati e disabili sono, insieme con i giovani, i protagonisti privilegiati dell’Ostensione della Sindone 2015, grande evento di spiritualità che dal 19 aprile al 24 giugno, in concomitanza con i festeggiamenti per i duecento anni dalla nascita di san Giovanni Bosco, richiamerà a Torino migliaia di pellegrini da ogni parte del mondo. «Nella Sindone – spiega monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino – contempliamo il mistero di un Dio sofferente. E’ dunque naturale che venga dedicata una speciale attenzione a chi quotidianamente vive nel corpo e nello spirito il dramma del dolore e della sofferenza».
Quest’anno, oltre ai servizi già attivi nelle precedenti esposizioni del Telo, i malati e i disabili che arriveranno a Torino troveranno una speciale rete di sostegno. Sono stati infatti predisposti due “accueil” (cioè due strutture di accoglienza ricalcate sul modello del santuario di Lourdes, il che spiega la scelta del termine francese). All’interno di questi spazi gli ospiti potranno pernottare in camere attrezzate, mangiare e avere punti di riferimento sicuri. Il tutto con la sicurezza dell’assistenza sanitaria di base e la presenza costante di personale volontario. Il primo accueil si trova all’interno dell’ospedale Maria Adelaide; il secondo è stato allestito al Cottolengo (storica cittadella della fraternità torinese). Entrambi sono vicini al centro, cosa che dovrebbe facilitare gli spostamenti verso il duomo di San Giovanni Battista, dove sarà esposta la Sindone.
Le due strutture offrono un totale di 70 posti letto a notte. Agli ospiti, che vi sosteranno per una o due notti, sarà richiesto semplicemente un atteggiamento di collaborazione, insieme con un minimo contributo economico (il costo del posto letto + colazione è di 15 € per i disabili, 20 € per i loro accompagnatori). Le prenotazioni si possono effettuare tramite il sito internet www.sindone.org. Al momento le richieste sono circa 400: alcune riguardano intere famiglie. «Abbiamo ricevuto prenotazioni da vari Stati europei, ma anche dall’Argentina e dalla Costarica» spiegano i responsabili del comitato organizzatore . Gli accueil non potrebbero funzionare senza il prezioso intervento dei volontari: 200 persone hanno dato la disponibilità a prestare servizio nelle due strutture. Da segnalare anche la presenza di studenti universitari delle facoltà a indirizzo sanitario, che nel periodo dell’Ostensione svolgeranno dei tirocini formativi.
E naturalmente un’attenzione speciale ai più fragili non poteva mancare nella visita di papa Francesco, che sarà a Torino domenica 21 e lunedì 22 giugno. Malati e disabili avranno dei posti riservati per partecipare alla Messa celebrata dal Santo Padre in piazza Vittorio Veneto. Ma il momento più intenso sarà forse l’incontro con i malati del Cottolengo (cioè la “Piccola Casa della Divina Provvidenza”, fondata a inizio ‘800 da San Giuseppe Benedetto Cottolengo, un’istituzione che ogni anno dà rifugio e aiuto a migliaia di persone in difficoltà).
«Malati e disabili – tiene a sottolineare Elide Tisi, vicesindaco di Torino e presidente del comitato organizzatore dell’Ostensione – non sono solo dei destinatari di aiuto e attenzione. Sono prima di tutto dei protagonisti». E infatti tra le 4.500 “giacchette viola” (così vengono affettuosamente chiamati i volontari della Sindone, per via della loro divisa) ci sono anche alcuni disabili. Uno di loro è Angelo Costantino Sartoris, persona con disabilità visiva, che coordinerà i volontari addetti al plastico della Sindone per non vedenti.
Lui stesso, in occasione dell’Ostensione del 2000, ebbe l’idea di una trasposizione tattile del telo. «Mi sembrava importante – spiega – che anche le persone cieche potessero accedere a questo documento, fonte di domande per credenti e non. Il comitato organizzatore fu d’accordo e così, col sostegno di varie realtà tra cui il Politecnico di Torino, venne realizzato il plastico, che riproduce in scala 1 a 1 la parte sinistra della Sindone, cioè quella in cui l’uomo appare frontalmente. Le diverse gradazioni di colore corrispondono a diversi livelli di rilievo: in questo modo i non vedenti, con l’aiuto di una guida, riescono a esplorare l’immagine». Ormai Angelo è un “veterano” della Sindone: ha partecipato come volontario anche all’ostensione del 2010 e ora desidera ripetere l’esperienza: «per me è una preziosa occasione di servizio. E’ stando accanto ai nostri fratelli, soprattutto ai cosiddetti ‘ultimi’, che possiamo incontrare il volto del Signore».
A cura di Redazione Papaboys fonte: Famiglia Cristiana
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