Il maltempo sta mettendo in ginocchio la Sicilia: violenti temporali e bufere di vento continuano a flagellare la costa orientale.
Il ciclone Helios, che si è trasformato in un “medicane” o “TLC”, nell’arco delle ultime 48 ore sono caduti 290 mm di pioggia a Siracusa e 250 mm a Modica. E’ la quantità d’acqua che normalmente cade in sei mesi, tanto per far capire la gravità del momento.
Particolarmente critica la situazione tra le province di Catania, Siracusa e Ragusa. Nella sola giornata di venerdì i vigili del fuoco hanno effettuato oltre 200 interventi per alberi pericolanti e danni provocati dall’acqua in genere tra le province di Messina (grave la situazione a Scaletta Zanclea), Catania, Ragusa e Siracusa.
Confermata l’allerta rossa della Protezione Civile. “Nelle prossime ore sono possibili ancora forti rovesci e possibili nubifragi, con neve oltre gli 800 metri circa all’interno. I venti orientali sono ancora molto forti, con raffiche tempestose anche oltre i 100 km/h. I mari sono fino a molto agitati o grossi, con onde alte fino a 8 metri al largo della cosa e forti mareggiate sei settori ionici”, sottolineano ancora i metereologici.
Una fortissima pioggià che ha provocato “un grave guasto elettrico che coinvolge più di 2.000 utenze soltanto in città”, riferisce sui social il sindaco Francesco Italia che lancia un appello ai cittadini: “Limitate gli spostamenti e siate prudenti”. L’emergenza, precisa ancora il primo cittadino di Siracusa, riguarda “tutta la provincia” dove le squadre di interventi stanno “aiutando ad evacuare i cittadini in zone a rischio”.
Palazzo di giustizia in tilt a Siracusa con diversi locali di cancelleria allagati e disagi per le udienze viste le assenze improvvise di magistrati e avvocati. Il prefetto Giusi Scaduto ha attivato il Centro coordinamento soccorsi che sta monitorando i punti di potenziale maggiore criticità che, al momento, riguardano l’ingrossamento dei corsi d’acqua, la viabilità e la rete elettrica. Chiuse diverse arterie a causa sia di allagamenti sia di smottamenti con conseguente caduta di massi e detriti sulla sede stradale.
Chiusi in via precauzionale i porti di Santa Panagia, Ognina, Marzamemi e Portopalo di Capo Passero. Numerosi gli allagamenti su tutto il territorio provinciale, con le maggiori criticità registratesi nel capoluogo, dove sono state evacuate 70 persone; al nosocomio di Avola, dove si è reso necessario l’intervento di volontari della protezione civile e dei vigili del fuoco con l’impiego di idrovore; a Pachino nella zona del borgo marinaro e di contrada Granelli, dove una famiglia è rimasta bloccata nella propria abitazione. Diversi i casi di interruzione dell’energia elettrica (circa 10mila utenze).
Anche a Catania “si contano i danni della bufera di vento – fa sapere ancora la Coldiretti – ma la situazione di emergenza riguarda tutta la Sicilia” con “campagne sott’acqua, la raccolta degli agrumi bloccata, danni alle serre, alberi abbattuti e difficoltà a raggiungere le aziende a causa del forte vento, della pioggia e della neve”.
Il fortissimo vento che sta soffiando su Catania sta causando numerosi disagi: nella notte tra giovedì e venerdì è stata bloccata l’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania, con voli dirottati e cancellati e fortissimi ritardi.
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