Di Aurora avevano parlato i giornali alcuni anni fa, quando nel 2014 già colpita dalla malattia aveva compiuto un gesto di grande generosità, decidendo di donare i soldi che aveva chiesto per il suo compleanno, rinunciando ai regali, alla Onlus “Team for Children” che aiuta i bambini in difficoltà. Per questo motivo era stata premiata come Bambina più Buona d’Italia, ricevendo il Premio della Bontà Sant’Antonio da Padova.
La storia della piccola Aurora era diventata un esempio, per bambini e adulti. In questi anni di lunghe e dolorose terapie Aurora ha lottato come una leonessa, sempre allegra e positiva, come la descrivono alla Clinica di Oncologia Pediatrica di Padova. Una bambina piena di amore e generosità per tutti.
Nel febbraio del 2013, purtroppo, le veniva diagnosticato il neuroblastoma, un tumore del sistema nervoso periferico che colpisce i bambini e che purtroppo ha poche probabilità di guarigione. Nonostante la gravità delle sue condizioni di salute, Aurora era una bambina con tanti sogni e interessi, che non aveva abbandonato nemmeno durante la malattia. Le piaceva studiare l’inglese ed era riuscita a portare avanti gli studi di scuola elementare con lezioni a domicilio. Sognava di fare la ballerina e la veterinaria. Per questo a Babbo Natale aveva chiesto delle scarpette da danza, sperando di indossarle in futuro. Sogni che purtroppo sono stati spezzati. Ma non tutti.
Aurora aveva chiesto una sorellina e due anni fa i suoi genitori, Valentina e Mirko, l’hanno accontentata, dando alla luce Azzurra.
Aveva anche chiesto che i genitori non sposati si sposassero e anche questo desiderio è stato esaudito. Le nozze sono state celebrate sabato 5 agosto. Aurora pur dovendo stare a letto è riuscita a partecipare, lasciando di tanto in tanto la stanza da letto quando le forze glielo permettevano. Alla fine ha anche cantato la sua canzone preferita, “Estate”, di Jovanotti.
Purtroppo, il giorno delle nozze dei genitori è stato anche quello in cui sua mamma è stata licenziata dalla pasticceria dove lavorava. Troppi giorni di assenza dal lavoro per accudire la bambina malata e l’azienda ha deciso di applicare in modo rigoroso la legge.
La mamma di Aurora in questi quattro anni ha preso tutti i giorni di permesso che poteva per occuparsi della figlia: ferie, malattia, aspettativa, congedi straordinari, legge 104. Superati i 180 giorni di congedo, però, una persona può essere licenziata dal lavoro.
Dalla pasticceria hanno spiegato che, essendo la loro una piccola azienda, non potevano più sostenere l’assenza della signora Valentina dal lavoro. Così il 30 giugno scorso la pasticceria ha firmato un accordo con la mamma di Aurora per rescindere il contratto alla scadenza. Ora, oltre al terribile dolore per la morte della figlia, Valentina dovrà anche fare i conti con la disoccupazione.
Una storia di un dolore indicibile, raccontata dal blog del Corriere della Sera La 27a Ora. Possono essere comprensibili le ragioni dell’azienda, ma viene da chiedersi se si poteva trovare un’altra soluzione.
Fortunatamente, in aiuto della mamma di Aurora si è fatto avanti l’”Angelo Invisibile”, di cui vi abbiamo parlato in altre occasioni, una delle quali riguarda l’aiuto dato a una famiglia che doveva sopravvivere con 500 euro al mese, e che attraverso la sua Fondazione Condividere ha deciso di dare un aiuto concreto alla donna, con un sostegno economico importante.
Ecco quello che Andrea, la persona che sta dietro questa fondazione ha scritto sulla propria pagina Facebook:
“Un aiuto immediato per una storia assurda
aprire il Corriere questa mattina è stato come prendere un pugno nello stomaco : ho letto la storia di Aurora una bambina di 8 anni morta per un neuroblastoma e questa è certamente la tragedia più grande..
Come se non bastasse il dolore straziante della perdita di un figlio, ora la madre di Aurora si è trovata anche ad affrontare l’emergenza derivante dalla perdita del posto di lavoro : si, perché l’Italia è sempre il paese dove una madre che si assenta troppo dal lavoro per assistere una figlia malata di cancro può arrivare a perdere il posto perché sopra ogni cosa domina la logica assurda del profitto.
Di Aurora avevano parlato i giornali 3 anni fa quando, già malata, aveva deciso di donare il suo salvadanaio ad una Onlus che assiste i bambini…
Non potevo restare indifferente di fronte ad una situazione assurda e dolorosa come questa : grazie ai giornalisti del Corriere sono stato messo in contatto con la mamma di Aurora alla quale ho espresso il desiderio di aiutarla, per quanto possibile, a poter vivere il proprio dolore senza doversi preoccupare di come arrivare a fine mese ed ho quindi disposto a suo favore un bonifico urgente che coprirà un anno di retribuzione..
Mi piace vedere questo mio intervento in continuità con la solidarietà mostrata da Aurora quando donò il proprio salvadanaio..
Ringrazio gli amici del Corriere per avermi aiutato a rendermi utile”
Che dire unimamme? Sono storie incommentabili, fortuna che esistono persone come Andrea!
Vi ricordiamo il nostro articolo sull’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma e la storia dell’Angelo Invisibile, di questo benefattore anonimo che da anni aiuta chi è rimasto indietro.
Fonte www.universomamma.it
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