La cultura della morte, travestita dalla libertà di scelta, cerca in tutti i modi di “condizionare” il pensiero della gente. Tantissimi credono che i valori della famiglia sono ormai superati. E’necessario adattarsi alle “esigenze dei tempi”. L’amore di una mamma è diventato qualcosa di cui si può fare a meno. Tanto poi ci sono le coppie delle stesso sesso, che hanno la capacità di crescere “ancora meglio” i bambini. Le lobby cercano in tutti i modi di falsificare la realtà. Puntano sulle emozioni più profonde delle persone. Sappiamo bene, la vita, la famiglia non possono mai essere costruite a tavolino. E’ necessario rispettare tutti, al di là delle convinzioni personali. La vita non è un diritto da “prendere” o “rifiutare” è un dono che necessità di essere custodito. La famiglia naturale anche se presenta numerose difficoltà, è ciò che fonda la società. Gli altri modelli di unione, non potranno mai essere “come” il matrimonio. E’ strano. Le solite associazioni, prima lottano per l’aborto, e poi pretendono l’adozione dei bambini. Loro da dove sono venuti? Pretendono il matrimonio, ma allo stesso tempo si battono per il divorzio. Condannano la Chiesa per la piaga della pedofilia, ma vogliono introdurre leggi che aprono la strada alla violenza sui minori. Suonano attuali le parole di Pasolini: “Sono traumatizzato dalla legalizzazione dell’aborto, perché la considero, come molti, una legalizzazione dell’omicidio. Nei sogni e nel comportamento quotidiano io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente. Mi limito a dire questo perché a proposito dell’aborto ho cose più urgenti da dire. Che la vita sia sacra è ovvio: è un principio ancor più forte di qualsiasi principio della democrazia, ed è inutile ripeterlo”.
La storia riportata dal Messaggero, parla di una madre anonima, come tante altre. Ha desiderato il suo bambino più di ogni altra cosa. Leggiamola con attenzione. Se scenderà qualche lacrima dagli occhi, diventerà seme per costruire un futuro migliore per i bambini: “Sta per morire, così scrive una serie di lettere a suo figlio per ogni compleanno e occasione speciale. Rowena sta morendo di cancro e per non far sentire la sua mancanza al piccolo Freddie quando non ci sarà più gli ha scritto delle lettere. Le lettere riguardano anche il giorno del diploma, della laurea e del matrimonio, fino al 21esimo compleanno. I biglietti contengono le classiche frasi di congratulazioni e auguri ma anche tutti quei consigli che la donna avrebbe voluto dargli durante la sua crescita ma che non potrà fargli. La mamma sta cercando di abituare il piccolo alla sua assenza dicendo che se parlerà con il suo orsacchiotto quando lei non ci sarà più fisicamente sarà come stare insieme. «È straziante preparare mio figlio alla mia assenza», ha dichiarato la donna al Daily Mail, «Ho scoperto di avere il cancro all’intestino dopo la gravidanza, i primi sintomi del male sono stati confusi con l’attesa stessa di Freddie e poi ero troppo giovane perchè i medici potessero pensare a una tale malattia». Dopo aver scoperto il cancro la donna confessa di non aver avuto paura della morte ma solo del non poter avere più figli, lei che ne voleva almeno 4, solo dopo che ha scoperto di avere una metastasi ha iniziato a pensare che forse non ce l’avrebbe fatta. «Sono gelosa di tutte le persone che trascorrono il tempo con Freddie e che potranno vederlo crescere», conclude Rowena, Ogni ora che trascorro con lui è preziosa». DonSa