R. – Speriamo che la Giornata mondiale di Cracovia, che si svolgerà durante l’Anno giubilare della misericordia, sarà un vero Giubileo dei giovani. Ci stiamo veramente preparando. Devo dire che abbiamo già allestito i tre terreni, i tre luoghi per gli eventi principali. Il primo è un prato al centro di Cracovia, che si chiama “Blonia”, di 45 ettari, dove si svolgeranno i tre primi atti centrali: la Messa di apertura – martedì – l’accoglienza del Papa – giovedì – e la Via Crucis – venerdì. Poi, il secondo luogo, è legato a due santuari di Cracovia: il Santuario della Divina Misericordia e, ad un chilometro, il grande Centro di Giovanni Paolo II, un nuovo centro che si sta ancora costruendo, ma che sarà pronto per l’anno prossimo. Proprio lì faremo, da martedì a venerdì, per quattro giorni, in modo continuo, la cosiddetta catechesi itinerante. Qui noi vogliamo far passare tutti i giovani, tutti i gruppi iscritti a questi due luoghi: i due santuari della Divina Misericordia e di Giovanni Paolo II. E proprio lì sarà costruita una “Porta della misericordia”. Speriamo che anche Papa Francesco, come pellegrino, entrerà in questa Basilica, attraversando la “Porta della misericordia”. Accanto alla Basilica della Divina Misericordia, sarà costruita la zona del perdono, proprio per amministrare il Sacramento della Confessione in diverse lingue. Il terzo terreno più grande che stiamo preparando è nelle vicinanze di Cracovia, a 12 km dal centro della città, e l’abbiamo chiamato “Campus Misericordiae”. Lì sono previsti due grandi incontri: la Veglia di sabato e la Messa domenicale.
D. – Come si sta preparando invece il cuore dei giovani in vista della Gmg di Cracovia?
R. – Già da parecchi mesi siamo in cammino spirituale con i giovani della Polonia. Quest’anno stanno realizzando un programma spirituale, che si chiama proprio “Cuore 2.0”, che è una riflessione approfondita sui Sacramenti: il Sacramento della Riconciliazione e il Sacramento dell’Eucaristia. In ogni diocesi polacca c’è un centro diocesano della Gmg e dentro questo centro, oltre ad affrontare le questioni logistiche, c’è anche una sezione dedicata alla formazione. Facciamo incontri mensili per i giovani. Per noi è importante questo: organizzare piccoli gruppi di formazione per creare comunità vere, comunità cristiane.
D. – Cosa avrà di particolare, secondo lei, questa Gmg polacca?
R. – San Giovanni Paolo II, perché lui è stato l’iniziatore delle Giornate mondiali. Cracovia è la sua diocesi. Lui abitava qui e qui faceva il suo servizio da sacerdote, da vescovo e da cardinale. Allora, ritornare sui passi di Karol Wojtyla, sicuramente sarebbe un segno di gratitudine per il dono delle Giornate mondiali della gioventù. Ma oltre a questo, dobbiamo sempre ricordare che Cracovia è la città della misericordia. Qui, infatti, è vissuta anche suor Faustina Kowalska; qui è morta e qui è il suo santuario. Allora, anche questo tema della misericordia, nell’Anno giubilare della misericordia, sarà sicuramente un segno forte per tutto il mondo. Noi vogliamo che proprio da Cracovia, da questa Giornata, esca per tutti quella scintilla che preparerà il mondo all’ultima venuta del Signore: sono le parole di Gesù, dette proprio a suor Faustina. Noi allora ci prepariamo veramente per dare da qui, da Cracovia, una spinta forte, una spinta spirituale, per riscoprire il bisogno della necessità della misericordia.
D. – In questo cammino di preparazione, cosa si aspettano i giovani anche dalla presenza di Papa Francesco?
R. – Ultimamente abbiamo visto il suo viaggio in America Latina. Anche qui sicuramente verranno tanti giovani e disoccupati, con le loro debolezze, con la mancanza di speranza, di lavoro, spesso anche di famiglia. Sicuramente faranno ad alta voce le stesse domande a Papa Francesco. Speriamo che lui, dalla sua esperienza e saggezza, risponderà per ridare loro, forse, la speranza: la speranza per la vita futura. Non dobbiamo dimenticare poi che Cracovia è molto vicino – è solo ad un’ora di viaggio – dal campo di concentramento di Auschwitz. Penso che anche qui questo messaggio di speranza, che proviene dallo sperimentare la misericordia divina, debba essere lanciato per tutto il mondo. Oggi, infatti, non più qui ad Auschwitz, ma in diversi luoghi del mondo, c’è gente che muore di fame, c’è gente che soffre per la guerra. Ci vuole questa parola di speranza e anche di conforto per tutti quelli che soffrono ancora oggi.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana
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