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Mandiamoli tutti al Papeete Beach e riprendiamoci l’Italia. Giornata di afa eccessiva, Draghi crolla?

Mario Draghi: “Ricostruire il patto”. Lega e Fi: “Nuovo governo senza M5s”. 5stelle: “Serve cambio di passo”

In questo titolo H3 (codici di meta per fare un bel virale ndr), è riassunto ciò che sta accadendo nel Belpaese, con tanto di figura di…. pupù… internazionale, a dimostrazione che una banda di nullapensanti sta continuando a perpetuare la distruzione organica dell’Italia.

Ed anche Mattarella, il buon presidente rieletto da se stesso, che si ostina a mantenere con la forza il buon ‘Mario Gesuita Draghi’, non fa una gran bella figura.

Aggiornamento ore 17.45

Mario Draghi ha chiesto che sia posta la fiducia sulla risoluzione presentata dal senatore Casini. Il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha quindi sospeso la seduta e convocato la capigruppo. Ripresa la seduta in Senato con le dichiarazioni di voto sulla fiducia, che sarà solo sulla risoluzione presentata da Pier Ferdinando Casini. A seguire si terrà il voto di fiducia sulla risoluzione che approva le comunicazioni del Presidente del Consiglio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo del Senato.

 

Certo, non ci voleva Draghi per dare un colpo mortale all’Italia, già compromessa da anni di mala-politica affaristica che pensa semplicemente ad auto-mantenersi attaccata alla poltrona, senza più una minima visione di futuro e con la bava schiumante, non solo dal caldo, alla bocca, per spartirsi tra gruppi di potere programmati, appalti e soldi in arrivo dall’Europa.

Comunque vada sarà un disastro

“All’Italia serve un nuovo patto di sviluppo concreto e sincero. Partiti, siete pronti a ricostruire questo patto? Siamo qui in quest’Aula solo perché gli italiani lo hanno chiesto. È una risposta che dovete dare a tutti gli italiani”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante le comunicazioni nell’Aula del Senato.

L’intervento al Senato di Draghi

Il discorso del premier non è stato applaudito dal M5s e dalla quasi totalità dei senatori della Lega. Draghi ha parlato della sua decisione di dimettersi come di una scelta “tanta sofferta quanto dovuta” e si è detto “molto colpito” dall’appello a rimanere sottoscritto da 2mila sindaci.

Il centrodestra, dopo un summit tra Salvini e Berlusconi, esce unito chiedendo a Draghi non di proseguire con questa maggioranza ma un governo nuovo (e profondamente cambiato). Il Pd mantiene la rotta e conferma la propria incondizionata fiducia a Draghi.

di Daniele Venturi 

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