Con un post sul social network Franco Bortuzzo celebra il compleanno del figlio rimasto paralizzato in una sparatoria a Roma a febbraio 2019: “A teatro, come nella vita, cambiano le scene ma i migliori attori rimangono”
E con il compleanno arriva anche la fase 2 – Il 21mo compleanno di Manuel Bortuzzo, giovane promessa del nuoto italiano colpito, per uno scambio di persona, da una pallottola che l’ha costretto sulla sedia a rotelle, è la vigilia della partenza della fase 2 dopo lo stop agli allenamenti in piscina dovuti al lockdown per coronavirus. Nella foto del messaggio di auguri del padre, Manuel è ritratto a teatro, in un ambiente diverso dal suo, quello di vasche e bracciate, in cui subito dopo l’incidente è tornato.
La quarantena di Manuel – Allenamenti e pianoforte: in quarantena, il tempo non manca e Manuel sfrutta al massimo ogni minuto della giornata.
Come ha raccontato in una recente intervista: “Sono a casa a Roma, passo le mie giornate come spero facciano tutti, stando a casa, cercando uno stimolo da fare. Mi sto dedicando allo studio del pianoforte, e poi agli allenamenti, il tempo non manca e lo sfrutto al massimo, come spero possa fare qualsiasi ragazzo”.
E dal lockdown Manuel ha fatto arrivare un messaggio diretto ai suoi coetanei: “Sfruttate il tempo, niente è dato per caso: le cose succedono nella vita per un motivo preciso, e spesso per dimostrarti qualcosa. Io mi sono dimostrato a me stesso che sono all’altezza di tante cose, e questo periodo dimostra all’Italia che siamo un popolo che affronta tutto, uniti. Consiglio ai ragazzi e a tutti: di rimanere dentro casa e di sfruttare questo periodo per pensare e riflettere, e quando si potrà tornare a vivere normalmente, avremo un sacco di tempo per sorridere, vivere, amare”.
Manuel è autore del volume “Rinascere”. Dopo la sparatoria, il ragazzo ha ricominciato a vivere: “Sono molto contento del libro, al di là delle vendite che non mi interessano, detto sinceramente. Mi interessava che arrivasse il messaggio, che si capisse che non era un libro che parlava di nuoto, ma è un libro sulla vita, dove si può pensare o trovare un rifugio. Sono contento perche’ quando le persone colgono anche solo una parola, e lo fanno loro e ci si rivedono, ti senti soddisfatto del lavoro fatto”.
Fonte: TgCom24