E’ stata presentata questa mattina a Roma l’edizione 2016 della Marcia Perugia-Assisi con l’obiettivo di riscoprire il valore della pace attraverso la fraternità, il sostegno reciproco e la giustizia. Il servizio di Gioia Tagliente per Radio Vaticana:
Una marcia per la pace e la fraternità, che si terrà il 9 ottobre da Perugia ad Assisi, contro la rassegnazione e l’indifferenza che purtroppo alimentano e circondano le tragedie dei nostri giorni. Ne parla Flavio Lotti:
“Questa marcia è un atto dovuto a tutti quei cittadini del mondo che stanno pagando il prezzo più alto delle guerre, delle stragi, di tante, troppe violenze e ingiustizie che si susseguono nel mondo. E’ una grande occasione per tutti quelli che vogliono reagire, che vogliono cercare di cambiare la realtà. Ed è anche una grande assunzione di responsabilità, perché se davvero vogliamo la pace dobbiamo impegnarci a farla tutti noi, tutti insieme, tutti i giorni”.
Infatti la pace è il tema principale di questa marcia, come afferma don Luigi Ciotti:
“La pace è il riconoscimento della dignità e del diritto di ciascuno a esistere sulla faccia di questa terra, e che i nemici della pace sono la disuguaglianza, l’ingiustizia, i privilegi, i poteri sporchi … E allora noi siamo qui per dire che la pace viene anche dell’inquietudine dei cuori e delle coscienze. Camminiamo per guardarci dentro, per chiederci che cosa possiamo fare anche noi, piccoli piccoli. Ma non basta un cambiamento dal basso: il cambiamento deve incominciare da dentro. E’ in atto, come ci ha ricordato Papa Francesco, la Terza Guerra Mondiale, ma rischiamo di non essercene accorti. E soprattutto, tre elementi diventano importanti nel nostro cammino: bisogno di verità, di onestà, di trasparenza e di assunzione, da parte di tutti, di responsabilità. Un’altra considerazione per cui cammineremo, e cammineremo in tanti e insieme, ancora una volta, è: non dimenticare i morti vivi. Sono le persone private della dignità di vivere. Avviene un furto di speranza, di lavoro, di giustizia, di vita e questa – credo – è la principale guerra che si combatte sotto ai nostri occhi, ogni giorno. Dobbiamo fermare questa guerra”.
Questa marcia è contro tutte quelle ideologie politiche che stanno alimentando le paure e le divisioni, come spiega ancora Flavio Lotti:
“Pensare che si possa fare a meno dell’Europa è una follia. Noi abbiamo bisogno di cambiarla, questa Europa, di renderla più vicina e al servizio dei cittadini. Abbiamo bisogno di essere accoglienti, innanzitutto nei confronti del nostro vicino di casa, innanzitutto di coloro che abitano le nostre periferie e poi di tutti quelli che fuggono dalle tante periferie infuocate del mondo intero”.
Proprio in merito all’Europa unita, importante è la solidarietà, soprattutto verso l’accoglienza dei migranti. Ancora don Ciotti:
“L’Europa ha dimenticato le sue radici, ha calpestato le sue radici per le quali è nata. Non è possibile che al Brennero vengano respinti, che a Ventimiglia vengano respinti … Questa non è una tragedia umanitaria, ma una tragedia della politica. Una politica mondiale ed europea che non riesce a trovare una strada capace di andare incontro ai bisogni profondi delle persone, alla loro dignità e alla loro libertà. Soprattutto non dobbiamo dimenticarci che il diametro della Terra è di circa 13 mila chilometri: abbiamo già 14 mila km di muri e di fili spinati …”.
Una marcia che coinvolge tutti, in particolare i giovani, conclude Flavio Lotti:
“Questa marcia sarà aperta e conclusa dalle scuole del nostro Paese. Ci saranno più di 100 scuole alle quali noi consegniamo il testimone della marcia Perugia-Assisi. Per loro sarà una grande esercitazione alla responsabilità, un grande esercizio di cittadinanza responsabile e globale. Dobbiamo investire sull’educazione, dobbiamo aiutare la scuola e costruire insieme una comunità educativa”.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)