Anche quest’anno si è concluso il mese mariano rossanese delle celebrazioni dedicate alla Madonna Achiropita, co-patrona della città di Rossano e dell’Arcidiocesi Rossano – Cariati, insieme a San Nilo.
Ricca è stata la programmazione degli eventi liturgici e molti sono stati i pellegrini provenienti anche dalle regioni limitrofe della Calabria che hanno animato il Duomo di Rossano per tutto il mese di agosto: il 1° agosto a dare il via ai festeggiamenti è stato Mons. Santo Marcianò, già vescovo di Rossano, con la celebrazione della Santa Messa ed il conferimento del Sacramento della Confermazione. La conclusione del mese dedicato all’Achiropita è stata invece affidata a Mons. Antonio Ciliberti, Arcivescovo emerito di Catanzaro – Squillace.
Una domanda viene in mente: cosa significa l’epiteto “Achiropita”attribuito alla Madonna? “Achiropita” proviene dal greco bizantino ed è un termine che significa “non fatto da mano umana”.
L’immagine della Madonna Achiropita è quindi collocata in una nicchia posta sul lato destro della navata centrale della Cattedrale di Rossano. Si tratta di un affresco bizantino venerata fin dal XII sec. d.C. Oggi l’icona è perfettamente libera e visibile, ma nei secoli passati, per evitare che l’effige fosse trafugata, era sovrapposta da ben sette lastre di vetro che rendevano l’immagine meno visibile.
La leggenda narra che una notte, una donna di straordinaria bellezza circondata da una luce abbagliante, apparve al guardiano della chiesa che era in costruzione e lo indusse a ritirarsi. Il mattino seguente in quello stesso luogo fu quindi rinvenuta l’effige della Madonna Achiropita.
Invece, la tradizione racconta, nel VI sec. il monaco Efrem, dopo aver predetto al nobile Maurizio, in fuga da Costantinopoli e naufrago a Rossano, la sua elezione a Imperatore di Bisanzio, avrebbe ottenuto per gratitudine la promessa di una cappella da dedicare alla Madre di Dio. Durante i lavori, quando si trattò di dipingere l’icona, l’immagine eseguita dagli artisti bizantini scomparve venendo miracolosamente rimpiazzata dall’Icona dell’Achiropita.
Ricca inoltre è stata altresì in questi anni la proposta culturale sulle origini e le tradizioni del culto della Vergine voluta dal parroco della Cattedrale di Rossano, don Antonio Longobucco. Servizio di Maddalena Mazzone