Si apre una settimana di guerra in Ucraina che il presidente Zelensky ha definito “cruciale”. Perché i russi stanno concentrando le forze per una potente offfensiva nel Donbass.
Il ceceno Kadyrov ribadisce invece che l’obiettivo finale resta la conquista di Kiev e delle altre città ucraine. L’ultima testimonianza di nuove atrocità ai danni di civili è quella dell’arcivescovo maggiore di Kiev, monsignor Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, con gli Stati Uniti che puntano il dito direttamente contro il Cremlino e Putin.
Il cancelliere austriaco Karl Nehammer oggi è volato a Mosca, il primo leader europeo a incontrare Putin dall’inizio della guerra, mentre in Lussemburgo i ministri degli Esteri dell’Unione inizieranno a discutere il nuovo pacchetto di sanzioni in chiave anti-russa.
“È stato un colloquio molto duro e aperto”: queste le prime parole del cancelliere austriaco, Karl Nehammer, al termine dell’incontro con Putin. Attesa a breve conferenza stampa presso l’ambasciata austriaca a Mosca.
Mosca non sospenderà le sue operazioni militari in Ucraina prima dei prossimi colloqui di pace. Lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov, ricordando che in occasione del primo round negoziale tra le delegazioni russa e ucraina, il presidente Vladimir Putin aveva ordinato una pausa delle azioni militari.
La posizione di Mosca è cambiata da allora, ha sottolineato Lavrov, intervistato dalla televisione pubblica Rossiya 24. “Dopo aver capito che gli ucraini non avevano intenzione di ricambiare” la nostra iniziativa, “è stata presa la decisione che durante i successivi round di colloqui non ci sarebbero state pause fino al raggiungimento di un accordo finale”, ha spiegato il capo della diplomazia di Mosca.
Nelle comunicazioni all’Agenzia internazionale per l’energia atomica sullo stato della centrale di Chernobyl, l’Ucraina ha fornito informazioni sui danni ai laboratori di analisi del sito per il monitoraggio delle radiazioni, affermando che i locali sono stati distrutti e gli strumenti di analisi rubati, rotti o disabilitati.
Inoltre, è stato saccheggiato un centro di informazione e comunicazione, parti delle sue linee di comunicazione distrutte e la trasmissione automatizzata dei dati di monitoraggio delle radiazioni disabilitata. L’Aiea continua a non ricevere la trasmissione di dati a distanza dai suoi sistemi di monitoraggio installati presso la centrale nucleare di Chernobyl, dati che arrivano invece all’agenzia dalle altre centrali in Ucraina.
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