Nel 67esimo giorno di guerra, Kiev chiude i porti delle città occupate. Zelensky: “L’Ucraina sarà libera e tornerà a sventolare la bandiera gialloblu su tutte le città”.
Ma Putin sarebbe pronto a dichiarare la “guerra totale”. L’annuncio, secondo i media britannici, potrebbe avvenire il 9 maggio durante la parata del Giorno della Vittoria.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha promesso all’Ucraina ulteriore aiuto da parte della Germania, anche con la consegna di altre armi.
E’ stata rinviata a domani, “per motivi di sicurezza”, l’evacuazione di altri civili che intendono lasciare Mariupol e che si trovano in parti della città al di fuori dell’acciaieria di Azovstal. Lo annuncia il Consiglio comunale citato dall’agenzia ucraina Unian.
L’evacuazione dovrebbe cominciare in mattinata da un’area vicina al centro commerciale Port City.
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In corso l’evacuazione di civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. Zelensky: “100 in salvo”
Anche Mosca conferma evacuazione dei civili dall’acciaieria di Azovstal Il ministero della Difesa russo ha confermato l’evacuazione di civili dall’acciaieria di Azovstal, a Mariupol, aggiungendo che “sono stati consegnati ai rappresentanti dell’Onu e della Croce rossa”, a riferirlo l’agenzia di stampa Interfax. L’evacuazione – sottolinea il ministero russo – “riguarda i civili che volevano partire per raggiungere il territorio controllato da Kiev”.
Sindaco di Mariupol: l’inferno esiste ed è qui
“Chi ha lasciato la città dice che l’inferno esiste ed è a Mariupol”. Lo ha detto il sindaco della città devastata dall’assedio russo, Vadym Boychenko, mentre stanno cominciando a uscire i primi gruppi di civili.
Parlando con la Bbc ha sottolineato che la situazione è “molto difficile” e che sono quasi terminate le scorte di acqua e di cibo. Secondo Boychenko, che non si trova più a Mariupol, dove è stata insediata un’amministrazione russa, in città sarebbero morte circa 20mila persone dall’inizio dell’invasione.
Ucraina, Kuleba: “In nuove sanzioni Ue ci sia embargo del petrolio”
“Ho parlato con l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, sul prossimo round di sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia, che deve includere un embargo sul petrolio”. A scriverlo sul suo profilo twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che ha detto di aver sottolineato con Borrell come “non ci possono essere alternative alla concessione dello status di candidato Ue all’Ucraina”.
Dal canto suo, in un tweet successivo l’Alto rappresentante per la politica estera ha assicurato che “il lavoro è in corso sul prossimo pacchetto di sanzioni”.
Mosca viola lo spazio aereo danese, convocato l’ambasciatore russo
Il ministero degli Esteri danese ha convocato per domani l’ambasciatore russo a Copenaghen, per protestare contro la violazione dello spazio aereo della Danimarca da parte di un velivolo di Mosca.
“Questo è completamente inaccettabile e particolarmente preoccupante nell’attuale situazione”, ha commentato il ministro degli Esteri Jeppe Kofod. Danimarca e Svezia avevano denunciato la violazione dopo che venerdì pomeriggio un aereo da ricognizione AN-30 era entrato nello spazio aereo dei due Paesi, volando nei pressi dell’isola di Bornholm, un’isola danese a circa 37 km al largo della costa sudorientale svedese.
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Moldavia, cyberattacco filorusso a siti istituzionali
Il gruppo di hacker filorussi Killnet colpisce ancora: dopo l’ultimo attacco portato ai siti istituzionali in Romania e’ la volta della Moldavia. Lo hanno denunciato i servizi di sicurezza moldavi, informando che il cyberattacco e’ cominciato alle ore 14 locali circa, con una serie di hackeraggi operati dall’esterno del Paese.
“Al momento, le autorita’ responsabili stanno provvedendo i mezzi necessari per respingere gli attacchi all’infrastruttura del governo e per minimizzarne l’impatto” hanno reso noto i servizi moldavi, assicurando che gli attacchi informatici non hanno prodotto conseguenze dirette sul funzionamento dei mezzi o dei sistemi di informazione dell’Esecutivo.
Governatore regione di Belgorod: in fiamme struttura di difesa russa al confine con l’Ucraina
Una struttura della difesa russa, vicino al confine con l’Ucraina, è in fiamme. Lo rende noto il governatore della regione di Belgorod, secondo quanto riferiscono le agenzie Tass e Interfax. Su Telegram, Vyacheslav Gladkov ha affermato che non ci sono ancora dettagli su danni o vittime nell’edificio situato nella regione meridionale di Belgorod. Le immagini che circolano al momento sui social media mostrano una enorme colonna di fumo provenire dal luogo della struttura.
“Tutti i servizi di emergenza stanno lavorando sul luogo dell’incidente, vengono prese tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza”, ha affermato il governatore.