Martedì 17 febbraio – Amore mio impastami il cuore

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo. Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». E quelli dicevano fra loro: «Non abbiamo pane». Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non capite ancora?». Marco 8,14-21

Non c’è il pane.
Se non lo porto io.
Non c’è.
Amo questo tuo affidarti a me.
Amo te.
Amo te che hai bisogno di me.

Tutto il lievito gonfia la pasta.
Ma non tutto il lievito è buono.
Vieni tu.
Toglimi dalle mani il lievito cattivo.
Impasta la mia vita con la tua.

Col cuore duro.
Non si vede più.
Non si sente più.


Col cuore duro, anche se ho il pane.
Anche se mi sono ricordata di prendere, di fare, tutto il necessario.
Anche se sono sulla barca con te.
Ma ho il cuore duro.
Nulla serve a nulla.
Con il cuore duro anche la tua presenza non basta.
Amore mio impastami il cuore.
Finche non diventa morbido.
Finchè non lievita, gonfio di lievito buono.
Impastami il cuore.
Finchè gli occhi non si apriranno.
Finchè le orecchie non udranno.
Amore mio.
Moltiplicami il cuore.
Come i pani.
Amore mio.
Fammi avanzare l’amore.
Che io riempia ceste di amore.
Da portar via.

Avere le mani vuote.
E doveva esserci pane.
Avere occhi per contemplarti.
E non vederti.
Avere orecchie per ascoltarti.
E non capire.
Essere sulla tua barca. Vicina.
E pensare a quello che manca.
Invece di guardare quello che ho.
Che sei tu.
Che moltiplichi sempre il mio poco.
Il mio nulla.
Ho un solo pane con me.
Ho un solo cuore dentro di me.
Moltiplicalo.
Prendilo.
Ti amo.

Di Don Mauro Leonardi

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